Questa complessa equazione, forse di primo acchito incomprensibile, spiega l’atteggiamento politico che in Italia sta prendendo piede.
Il cittadino ha percepito che, per quanto voglia prendere parte attiva e quindi partecipare alla vita politica del Paese, va a scontrarsi come fenomeni complessi che evidenziano uno scenario che richiede molta conoscenza di tutte le variabili in campo: l’ ex ILVA che va sbrogliata tra salute da assicurare agli abitanti di Taranto, ma al tempo stesso il mantenimento dei livelli retributivi dei lavoratori, i mutamenti climatici e gli improvvisi sconvolgimenti atmosferici che mandano in tilt l’energia elettrica in Alto Adige e procurano una inondazione di Venezia come di Matera sono le ultime emergenze in ordine di tempo che spingono le persone a delegare ai “professionisti della politica”, ancora più attraenti se propongono formule semplici e facilmente risolutive.
Se chiudiamo i porti ai migranti, intanto risolviamo le cose di casa nostra e non ci andiamo ad impelagare in problemi grandi “come il mondo” verso cui non abbiamo ricette risolutive.
A furia di delegare, però i “pifferai magici” di turno hanno mano libera e, approfondendo un po’, ci accorgiamo che neppure loro sono poi così convincenti con le loro soluzioni.
Bè, insomma è un po’ come la famosa rana che sta a mollo nella pentola dell’acqua sopra al fornello acceso che si crogiola in una temperatura prima tiepida, poi caldina e tutto questo fino a quel punto può starle anche bene.
Salvo che alla fine non si rende conto neppure che il livello di calore dell’acqua raggiunge la ebollizione e la sua assuefazione le impedisce di reagire perché … è morta lessata!
Forse sta prendendo piede qualcosa che risorge: è la indignazione!
E’ venuta all’improvviso in mente a quattro ragazzi, appena trentenni, che hanno chiamato a raccolta a Piazza Maggiore a Bologna, il popolo della “Emilia che non si Lega” : un tam tam sui social e… oplà in dodicimila, stipati come sardine, hanno avuto la meglio sull’ex ministro dell’interno che ha dovuto impiegare 55 pullman dalla Lombardia per riempire un Pala Dozza che a stento era popolato da cinquemila fans!
Insomma, vuoi vedere che le “sardine” riescono a dare la misura della indignazione e quindi della riappropriazione della politica, forse neppure tanto complessa visto che è gestita da persone, al massimo, di media intelligenza?
Speriamo solo che quelle sardine tengano alta la memoria alle persone perché si ricordino come è finita la rana: una eventualità drammatica se fosse ripetuta!
Siamo alla vigilia degli anni 20 del 2000: un secolo fa l’Italia entrava in una fase che l’avrebbe accompagnata verso lutti e sciagure ….errare è umano, ma perseverare è diabolico!

di Ernesto Albanello