Il virus più popolare di questi ultimi tempi, non solo si prende le prime pagine di giornale, ma mina la nostra economia, oltre a tediare la nostra vita. O meglio i nostri stili di vita. Niente più baci, abbracci, strette di mano e frequentazione dei luoghi affollati, o per lo meno queste sono le raccomandazioni ufficiali. Si riducono le frequentazioni di altre persone a colpi di: “State a casa!”. Diminuiscono i contatti con il pubblico, al suono di: “Solo se necessario”. Si va in giro con disinfettanti per le mani nella borsa, mentre i più catastrofici svaligiano i supermercati.

E così un virus tanto piccolo da poter essere visto solo al microscopio elettronico, riesce a condizionare le nostre abitudini e il nostro PIL. Difficile per un paese che ha fatto della convivialità e dell’accoglienza uno dei suoi punti di forza. Dura per l’economia e dura per gli imprenditori. Le spese ci sono, ma le entrate calano drasticamente. Mi vengono in mente i ristoratori, i baristi, i negozianti e tutti quelli che hanno a che fare con il pubblico.

La buona notizia è che l’italiano, come sempre, riesce a trovare delle soluzioni a questi tempi di magra e così cambia il proprio modello di business per aumentare le entrate. Riporto alcuni casi ascoltati qua e là affinché possa essere di ispirazione anche ad altri imprenditori.

Il primo caso, si legge sulla pagina Facebook del Gambero Rosso, è quello di Irina Steccanella, proprietaria di una trattoria dei Colli Bolognesi, che stanca di vedere il proprio locale vuoto, si è ingegnata. Ha cambiato strategia. Anziché continuare a fare piatti super raffinati, che nessuno degustava, ha deciso di iniziare a puntare sull’asporto. Si è affidata a ricette semplici ed economiche. Si telefona, si ordina e si passa a prendere tutto senza sostare nei locali. Irina ha così diminuito i costi delle materie prime, meno raffinate e più semplici da reperire, ed è andata incontro alle esigenze di una clientela che attualmente preferisce gustarsi un buon piatto, ma nella tranquillità di casa.

Un altro caso di cambio di strategia, a causa del Corona Virus, riguarda una pizzeria di Cosenza. Posta su Instagram le foto del suo locale vuoto. Tanti tavolini bianchi e ben curati, ma purtroppo non occupati da nessuno. Nelle foto successive, invece, mostra la sua pizza sulla tavola di una casa e specifica che si rendono disponibili alla consegna a domicilio, andando incontro alle restrizioni del momento. Anche loro si sono adattati ai cambiamenti imposti da un virus, purtroppo ancora sconosciuto.

Quelli descritti sono solo due esempi, di come si possa fronteggiare questo periodo di crisi. Sono due suggerimenti che mi auguro siano di ispirazione a chi si abbatte e non sa come fare. Non bisogna scoraggiarsi. La soluzione c’è sempre, basta solo trovarla.