“La mancanza stimola il desiderio” diceva un vecchio proverbio. E in questo periodo di mancanze se ne avvertono tante. Mancanza di libertà nei movimenti, negli affari, negli incontri e la lista è ancora molto lunga. Tutte carenze che stimolano la voglia di aprire, magari, una nuova attività; di intraprendere l’avvincente strada verso l’imprenditoria. E così può capitare di cogliere qualche bisogno non ancora soddisfatto dagli attuali prodotti e servizi. Non si sa mai, potrebbe essere una ben illuminata pista di decollo per una nuova attività imprenditoriale.

Bene, ma da dove si parte per avventurarsi in una nuova sfida di business? Carta e penna sono sempre un buon punto di partenza. Se ti piace la tecnologia puoi anche fare ricorso alle note del cellulare o al foglio word del pc. Si sa, se si mette nero su bianco, le idee diventano più chiare e si scovano anche più facilmente eventuali punti di debolezza. Il primissimo passo da compiere è quello di scrivere l’idea imprenditoriale. Attenzione non sto parlando di iniziare a produrre un business plan, cioè quel documento molto utile redatto per trovare finanziatori o nuovi soci con dentro tutte le informazioni del nuovo business, ma della fase che precede la sua stesura. È opportuno quindi scrivere l’idea imprenditoriale dettagliando in cosa consiste il nuovo business. Poniamo per esempio che ci sia venuta in mente l’idea di avviare il servizio di riparazione di biciclette a domicilio. La nostra bici è ferma da tanto tempo in garage e non abbiamo mai avuto la voglia e il tempo di portarla dal negoziante a sostituire i freni non più funzionanti. Ora che siamo sempre a casa e vogliamo fare un po’ di sport, ci pesa non poterla usare. Allora ecco che ci arriva l’idea detta sopra: riparazioni di bici a domicilio.

Nel nostro documento scriviamo anche del bisogno che si andrebbe a soddisfare. Ritornando al nostro esempio delle biciclette, si potrebbe soddisfare il bisogno di mobilità del cliente oppure il bisogno di fare sport. Con il nostro servizio non costringiamo il ciclista a portare, magari in macchina, una bicicletta rotta in negozio per la riparazione; riducendo, tra l’altro, anche i tempi di attesa per la consegna e il ritiro della bici nel punto vendita, in quanto la riparazione avverrebbe in giornata e a casa del cliente.

A questo punto si dovrebbe anche indicare perché ci si differenzia dagli altri che fanno riparazioni di biciclette. Per esempio ci differenziamo perché la riparazione viene fatta a domicilio e la bici è pronta al massimo entro qualche ora; a meno che non manchino dei pezzi di ricambio. Gli altri competitor fanno le riparazioni in negozio, obbligando il proprietario della bicicletta a trasportarla fino al suo esercizio commerciale, con il disagio del parcheggio, del traffico, della zona a traffico limitato ecc. e, tra l’altro, non garantiscono la consegna in giornata.

A questo punto si potrebbe fare una breve ricerca su internet per vedere se ci sono strade ciclabili in città, il numero di riparatori di bici nei dintorni, i trend di utilizzo della bici negli ultimi tempi e altri dati utili per farsi un’idea del mercato.

Anche i social potrebbero essere d’aiuto in questa fase, ad esempio cercando su Instagram le persone che usano hashtag #bici e #bicicletta. Leggere i loro commenti, di cosa si lamentano, cosa vorrebbero cambiare degli attuali servizi di riparazione delle bici. Anche i gruppi Facebook potrebbero darci una mano per sapere se ci sono carenze sull’attuale mercato di riparazione delle bici.

Un altro passaggio importante può essere quello di parlare direttamente con chi usa abitualmente la bicicletta per capire cosa pensano dell’idea. Cosa sarebbe apprezzato e cosa, invece, non potrebbe funzionare. In questo modo si può constatare quanto l’idea sfornata sul divano di casa possa essere apprezzata o meno sul mercato.

I passaggi elencati sono propedeutici e non si sostituiscono al business plan, ma intanto servono per avere le idee più chiare. Un buon modo per capire se ciò che è nato da una mancanza può essere utile per realizzare un desiderio…imprenditoriale.