TERAMO – In cammino verso Siena ervire la storia!
La viva preoccupazione di Caterina per la vita della comunità sociale nella quale era inserita, vissuta nella chiara distinzione tra ciò che è ecclesiale e ciò che è civile, conduce il nostro cuore e la nostra mente al paragrafo 31 della Costituzione dogmatica Lumen Gentium nella quale il Concilio sintetizza la vocazione e la missione dei christifideles laici.
La doppia appartenenza dei battezzati, alla Chiesa e alla società, è la manifestazione della storicità del Cristianesimo che accompagna da sempre le dinamiche socio-culturali del tempo in cui è inserito e oggi, in modo particolare, del cambiamento d’epoca che attende di essere ancora compreso e servito.
Come non ricordare i tre verbi richiamati da papa Francesco all’inizio del suo pontificato:
“camminare, costruire, confessare”!
Solo coniugando insieme, nella propria esistenza, l’amore alla Chiesa e il servizio nella società i battezzati saranno protagonisti di una nuova diakonia nella storia.
Caterina, donna laica, è per tutti noi una testimonianza profetica!
Ricordare e celebrare Caterina da Siena è un grande dono ma anche una grande responsabilità: nel cambiamento d’
epoca l’amore per la Chiesa è la via per servire la storia.
Con Caterina impariamo a camminare con il Risorto, confessando la sua presenza nella storia e costruendo la Chiesa e la società.
È un invito per tutti a superare le attuali difficoltà socio-culturali, nazionali e internazionali, che attendono un supplemento d’anima per rispondere alla profetica sollecitazione di san Paolo VI: “il mondo soffreper la mancanza di pensiero”.
Ci accompagni e ci protegga sempre Santa Caterina da Siena! annuncio di offrire l’olio per la lampada che arderà nel Santuario – Casa di Santa Caterina, compatrona d’Italia e d‘Europa, in Siena, è un grande evento ecclesiale e civile per la nostra Chiesa diocesana e in particolare per la città di Teramo.
Teramo conosce la vita e il messaggio di Caterina per la presenza da tanti anni della comunità dei PP. Domenicani e della Cattedra cateriniana, animata dalla Fraternita laica domenicana.
In questi giorni di preparazione, scanditi da momenti di incontro e di preghiera, Caterina ci ha delicatamente invitati ad accogliere le sfide del nostro tempo, come le ha condivise Lei nel suo, anch’esso non privo di incertezza e di problematicità.
Due sono state le linee portanti della sua vita, ben sintetizzate da due affermazioni di San Paolo VI, che ha proclamato Caterina Dottore della Chiesa: “È la Santa che mette nell’amore alla Chiesa e al papato specialmente,
la sua nota dominante”; “Fu anche politica la nostra devotissima vergine? Sì, indubbiamente, ed in forma eccezionale, ma in senso tutto spirituale della parola”.
Da Caterina al Concilio Vaticano II: l’ amore per la Chiesa e il servizio nella società contemporanea. È la sintesi reale e storica dell’insegnamento conciliare che ha faticato non molto ad essere sviluppata, nonostante le sollecitazioni successive del Magistero pontificio.
Nel nostro cammino sinodale l’insegnamento di Caterina è stato accolto e rilanciato, silenziosamente, nel progetto pastorale: dal Concilio Vaticano II a papa Francesco.
Il nostro andare a Siena segna una tappa significativa del cammino fin qui svolto e avvia quella fase profetica che ci impegnerà nei prossimi anni e, in particolare, nella celebrazione del Giubileo 2025.
L’Smare la Chiesa!
Nel tempo post-conciliare la vita di fede, sia personale che comunitaria, è stata animata da proposte formative e pastorali che possono e devono promuovere la novità storica del cammino della Chiesa, indicata dal Concilio.
È la vita della Chiesa, infatti, che pone il battezzato nella storia e lo rende soggetto storico.
All’amore per la Chiesa non è una semplice esperienza di aggregazione o di devozione religiosa, ma è il segno della partecipazione alla costruzione della comunità ecclesiale che è la pienezza dell’ esistenza
storica del battezzato – Lorenzo, vescovo