TERAMO – Il calcio bello a vedersi lo fa il Teramo, quello concreto, la Cavese. E’ così che i biancorossi lasciano l’intera posta in palio alla squadra di casa (10) e, con essa, l’imbattibilità nel girone di ritorno e l’inviolabilità della porta di Tomei, bravo anche oggi.

Il Teramo ha disputato una gara molto generosa ed anche ordinata, ma se realizzi 7 reti in trasferta in tutto il torneo (pochissime), le difficoltà offensive diventano limiti veri e propri, manifestatisi ancora a Castellammare di Stabia.

Nell’undici iniziale, rispetto alla gara di mercoledì contro il Catanzaro, non ci sono Cristini ed Arrigoni (normale avvicendamento da… 3 gare in 8 giorni) ed al loro posto giocano Soprano (con Piacentini al centro della difesa) e Viero da metodista: Mungo è inizialmente in panchina mentre Martignago, in odore di un oramai certissimo trasferimento, non è neppure tra i convocati.

Nel primo tempo sono due le occasioni da segnalare, entrambe dei padroni di casa, quando Sainz Maza alza sulla traversa un pallone non addomesticato da Piacentini (26°) e quando Tomei compie un mezzo miracolo sulla conclusione a botta sicura di Matera (44°), nata da un rilancio errato di Soprano.

Nella ripresa entra Arrigoni per Viero (bravo ma ammonito nella prima frazione di gioco) ed il Teramo approccia bene (tiro di poco alto di Tentardini al 2° e punizione di Bombagi al 7°), anche se in goal (poi decisivo) va la Cavese. Il tutto nasce da un angolo susseguente ad una punizione inesistente al minuto 12°: Di Roberto mette in mezzo un pallone tagliatissimo, sul quale si avventa Matino che di testa lo gira imparabilmente alla sinistra dell’incolpevole Tomei.

E’ il momento peggiore per i biancorossi che accusano il colpo e che, un minuto dopo, rischiano di subire il raddoppio a seguito di uno scontro fortuito di gioco tra Cancellotti e Piacentini che avrà la peggio e verrà sostuituito da CristiniSainz Mazza si ritrova da solo in area e calcia sul primo palo da ottima posizione, con l’estremo biancorosso che chiude bene.

Al 21° Bombagi meriterebbe la rete dell’11, ma la sua conclusione, al termine di un’azione isolata, batte sul palo a portiere battuto e rientra in gioco… Intanto Tedino inserisce Cappa per Ilari (21°) e due minuti dopo Costa Ferreira reclama un penalty che, sinceramente, non è apparso tale. Quindi l’assedio finale, con Birligea e Mungo schierati a sei minuti dalla fine, infruttuosamente.

Delusione alla fine? Sì, perchè si puntava davvero ad allungare la striscia positiva, ma determinate lacune esterne (pochissima prolificità) sono riapparse con chiarezza, seppur all’orizzonte. Che effetto avranno avuto sulla dirigenza che sta per dar via anche Martignago e che potrebbe aver pensato di non sostituirlo?

In settimana sapremo.