TERAMO – Tra 20 giorni ci sarà la chiusura di 31 sportelli in Abruzzo della Banca Popolare di Bari, per effetto del nuovo piano industriale dell’istituto di credito. “Un intervento sproporzionato nella nostra regione – afferma il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, Presidente di Anci Abruzzo – il 50% delle filiali è nel nostro territorio, decisione che abbiamo contestato per diverse ragioni. In vista della prossima scadenza abbiamo nuovamente sollecitato la riattivazione del tavolo regionale con la nuova governance, perché nelle prospettive e nelle scelte future della banca si tenga conto delle situazioni territoriali”.

Tra le richieste avanzate, il congelamento della chiusura delle filiali per qualche mese, vista anche l’emergenza sanitaria che stiamo attraversando “perché la perdita di ulteriori presidi – ha aggiunto D’Alberto – in un territorio già sofferente rischia di essere devastante. E poi chiediamo di riaprire la discussione al tavolo per trovare soluzioni alternative nel rispetto dei Comuni interessati e del patrimonio aziendale, sia in termini di filiali che di dipendenti e che si individuino percorsi alternativi. Le filiali abruzzesi devono essere un elemento di traino per la nuova realtà bancaria”.

Nuova realtà che potrebbe essere la nuova banca del Mezzogiorno. “Sono temi che vanno affrontati nei tempi e nei modi dovuti, per cui è necessario fermarsi un attimo – ha detto ancora D’Alberto – soprattutto in questo momento. Non è ancora chiaro che tipo di banca sarà, ma quel che è certo è che debba essere una banca a vocazione fortemente territoriale”.

 

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