TERAMO – “Disabili e anziani prigionieri in casa, ascensori non funzionanti di alloggi popolari, vivono quotidianamente disagiati e isolati nelle frazioni senza poter utilizzare l’ascensore, costretti a rimanere nel proprio appartamento mesi e mesi, anni e anni; per non rimanere in casa sono costretti a prendere le scale, gradino dopo gradino con grande fatica e affanno. In quasi tutti gli alloggi di proprietà dell’Ater di Teramo, disabili e invalidi civili e con malattie croniche, sono costretti a subire certe ingiustizie. Tutte persone che non ce la fanno più ogni giorno a salire piani alti. Questa grave difficoltà diventa un vero e proprio calvario per molte persone che hanno come unica possibilità quella di chiedere un cambio alloggio all’Ater”. La denuncia della situazione negli alloggi di edilizia popolare è del SICET, il sindacato degli inquilini.

“Quello degli ascensori, sembra di difficile, difficilissima risoluzione – scrive in una nota il segretario provinciale Antonio Di Berardo. Il SICET, chiede all’Ater di Teramo, di intervenire urgentemente affinché dispongano dei mezzi propri eliminando definitivamente il problema. Vivere in una casa senza ascensore significa vivere in una prigione, in uno stato di detenzione forzata che, a volte non si applica neanche ai criminali. Eppure risiedere in alloggi popolari dovrebbe essere un diritto di tutti e non solo di qualche fortunato. Ma le liste sono lunghe le richieste sono tante e i tempi di attesa diventano improponibili”.

“L’ascensore, oltre a servire centinaia di famiglie residenti nelle frazioni di Putignano, Frondarola e alcuni anche a Teramo, è di vitale importanza per molti soggetti diversamente abili, chi in sedia a rotelle, chi con altre patologie e forti difficoltà deambulatoriali, che senza la possibilità di utilizzo della stessa sono rinchiusi in casa senza poter uscire per svolgere gli atti quotidiani. Ci vuole più rispetto e più riconoscenza per disabili e anziani che hanno contribuito con anni di lavoro e fatica, a fare grande la città dove vivono e dimorano”, conclude Di Berardo.