Nell’istante stesso in cui cadevo in piazza San Pietro ho avuto il vivo presentimento che mi sarei salvato“. E ancora: “Questa certezza non mi ha mai lasciato, nemmeno nei momenti peggiori. Una mano ha sparato, un’altra ha guidato la pallottola...”. Giovanni Paolo II non ne parlò mai, anche se fu sempre intimamente convinto che la salvezza gli fosse stata donata dal cielo. In sostanza, pensava, da un Dio che volle risparmiarlo per concedergli un lungo pontificato concluso nel 2005 dopo una dolorosa malattia. Quello che accadde veramente, il susseguirsi degli avvenimenti ancora oggi non hanno spiegazione.

Quello che si sa è che la prima pallottola compie un’inspiegabile traiettoria, a zig zag nell’addome. Il proiettile entra all’altezza dell’ombelico, sul lato sinistro, ed esce dalla zona sacrale. Pur trafiggendo il colon e l’intestino tenue bucandolo in cinque punti, la pallottola cambia traiettoria davanti all’aorta centrale. Se l’avesse colpita, il Papa sarebbe morto sul colpo. Devia quanto basta per non ucciderlo. Scheggia la spina dorsale, evitando di un nulla tutti i principali centri nervosi. Se fossero stati colpiti, il Papa sarebbe rimasto paralizzato.

Per il resto è tutto una fitta rete di mistero. Chi voleva il Papa morto? Ali Agca aveva scritto che avrebbe ucciso il Papa , come mai era libero, a pochi passi da lui quel giorno ? Ali Agca ha agito da solo ? La presenza a Roma di Ali Agca era stato segnalato dai carabinieri diversi giorni prima, come mai nessuno lo cercò e non fu fermato ? Ali Agca era veramente dei “lupi grigi” ? Ali Agca fu l’unico a sparare due colpi, o ci fu un terzo colpo ? Quale mano l’ha armato ? C’è una ‘pista bulgara’ attivata dal Kgb di Mosca? C’entra la Cia? Il mistero si cela in Vaticano? C’entra qualcosa la scomparsa, il 22 giugno del 1983, di Emanuela Orlandi, la figlia di un funzionario vaticano per la cui liberazione i sedicenti rapitori chiedono proprio la libertà di Agca (che su quella sparizione fornirà tante versioni diverse) ? Emanuela Orlandi fu rapita dalla banda dei balordi mercenari della magliana al guinzaglio dei servizi. Nessuno sapeva ? Domande e sospetti a cui ancora in tanti, a 40 anni di distanza, tentano di dare una risposta, ma che giudiziariamente non hanno mai trovato riscontri.

Il Papa si salva nonostante la dinamica dell’attentato sembra non poter portare che alla morte. Le fasi dei soccorsi sono concitate. L’ambulanza, senza scorta, imbocca per sbaglio una via in contromano ed evita per miracolo un incidente. La sala operatoria del Policlinico Gemelli destinata alle emergenze è chiusa, non si trova la chiave. Un medico riesce a spalancare la porta a spallate. Agca è sconvolto per aver fallito inspiegabilmente la sua missione. Dirà: “Ho sparato da quattro metri, non potevo sbagliare“. Per alcuni il salvataggio fu frutto di coincidenze. Per Wojtyla no. Legò subito l’attentato alle profezie delle apparizioni di Fatima perché l’attentato avveniva nel giorno della prima apparizione della Vergine a Fatima a Giacinta, Francesco e Lucia. Giovanni Paolo II doveva necessariamente andare oltre le coincidenze, perché nella sua vita tutto parlava di un piano divino che poco alla volta si costruiva. Gli parlano del terzo segreto di Fatima. Nelle giornate di degenza Wojtyla pensa e ripensa a quanto accadutogli. Il fisico non lo aiuta. Deve essere ricoverato di nuovo. E subire un secondo intervento. Sono i primi giorni di agosto quando finalmente riesce a leggere il testo del terzo segreto di Fatima . Vi si descrive la visione di un vescovo vestito di bianco che viene colpito e cade a terra. Wojtyla lega questa visione a quanto accadutogli. Tanto che una volta ripresosi, un anno dopo, decide di recarsi a Fatima per ringraziare e per affidare la sua vita. E torna a dire che “una mano materna ha deviato la pallottola mortale. Non esiste un destino immutabile,  fede e preghiera sono potenze che possono influire nella storia e che alla fine la preghiera è più forte dei proiettili, la fede più potente delle divisioni”.

Furono parole importanti. Nella sua visione nell’attentato si sovrapposero, fino a diventare inestricabili, due piani: quello della realtà e quello mistico legato alla fede. E per questo difficile da dimostrare.