TERAMO – Finisce in parità (1-1) ed è il terzo consecutivo per il Teramo, dopo quelli di Francavilla Fontana ed in casa con la Vibonese (che oggi ha pareggiato a Bari 0-0 – ndr). A Torre del Greco si è vista una prima parte della contesa decisamente a favore dei biancorossi, che forse hanno avuto il torto di non riuscire a chiuderla quando ne esistevano le condizioni. Andare al riposo in vantaggio (0-1) lasciava presagire un ritorno dei corallini nella ripresa, che si è consumato soprattutto dal punto di vista agonistico e grazie all’asse Giannone-Pandolfi: non a caso il goal del pari passerà tra loro. Peccato per l’infortunio di Santoro, il migliore in campo ed autore del goal del vantaggio nella prima frazione. Probabilmente è un caso, ma il pari è arrivato dopo la sua uscita per il “redivivo” Viero.

Il primo tempo ha visto in campo una sola squadra, il Teramo, che ha tatticamente annichilito i padroni di casa, apparsi addirittura inermi dinanzi agli avversari e riuscendo in una sola circostanza a verticalizzare un pallone per Pandolfi, al 12°, la cui conclusione è terminata alta. Per il resto la squadra di Paci ha accelerato quando e come ha voluto, gestendo la palla come se dinanzi avesse una squadra di categoria inferiore. Il goal di Santoro al 19°, bellissimo, nasce da una verticalizzazione per il velocissimo Bunino che va al cross dal fondo non raccolto in area; lo fa suo Costa Ferrerira che lo appoggia a Santoro, il quale salta un uomo e, dato uno sguardo alla porta, lascia partire un destro imparabile sul secondo palo, quello lungo, imparabile per Abagnale. E’ la seconda segnatura per l’ex rosanero, dopo il goal all’esordio, al Bonolis, proprio contro il Palermo. Prima del vantaggio i biancorossi si erano fatti vedere con Costa Ferreira dopo 20 secondi (tiro deviato in corner) e con Bombagi su punizione (palla che scheggia la traversa prima di terminare sul fondo). L’unica parata, ma comoda, di Lewandowski, al minuto 44, su una battuta dal limite di Giannone.

Nella ripresa la gara cambia, ma si hanno due sensazioni: la prima di una squadra, la Turris, che trova quella verve che nella prima frazione glie era stata annientata, e la seconda di un Teramo che lo patisce anche oltre il lecito, presidiando la propria mediana con eccessiva cautela. Insomma, la squadra di casa ha spinto parecchio fino al pari, anche se in precedenza era andata al tiro in una sola circostanza (22°) con Pandolfi, fuori (tagliato Soprano nella circostanza), con l’1-1 che arriva due minuti dopo. E’ un bel goal, confezionato da un assist di petto di Pandolfi per Giannone, a sua volta bravissimo a superare Lewandowski in uscita.

Quel che lascia l’amaro in bocca è l’aver constatato che, dopo il pari, il Teramo ha ripreso in mano la gara e Mungo (in campo dal 60° per Bunino che si è dato davvero un gran daffare) in due circostanze avrebbe potuto segnare. Sulla prima al 28°, quando la conclusione dalla distanza, deviata, impegna in un paratone Abagnale e sulla seconda quando, dopo un batti e ribatti in area, ha avuto la palla dai 16 metri ma l’ha calciata male.

Chiudiamo con una dubbio: ma era davvero impossibile poter continuare a gestire la partita com’era stato nei primi 45 minuti oppure è naturale che agli avversari qualcosa va concesso, magari anche perchè un pò stanchi? Resta una certezza, ma è anche un’amarezza: in chiave tecnica e tattica il Teramo è di altra categoria rispetto alla Turris vista oggi.