PESCARA – “Nel corso dell’ultimo Consiglio regionale è stata discussa l’interpellanza, a mia firma, sui lavori riguardanti il Porto di Giulianova. Da mesi sostengo, con preoccupazione, il bisogno di mettere ordine in questa complessa vicenda per non correre il rischio di perdere i fondi europei (FEAMP), intercettati per la realizzazione di buona parte dei progetti previsti proprio sul Porto giuliese”, spiega il Vicecapogruppo regionale del Partito Democratico, Dino Pepe. “Scopo del documento presentato – aggiunge – era quello di fare chiarezza su alcuni aspetti fondamentali relativi a cinque punti specifici e cioè: entro quanto tempo e con quale dettagliato crono-programma, verranno attuati e conclusi gli interventi che consentono di migliorare le condizioni di lavoro dei pescatori e di garantire, più in generale, la sicurezza del porto stesso; come il Governo regionale intende dare impulso ai lavori anche al fine di recuperare il ritardo accumulato e rispettare i tempi di rendicontazione; come, nella ipotesi di istallazione di meno torri faro rispetto alle previste, verrebbe garantita la conformità del progetto e la necessaria illuminazione del porto; quale è lo stato dell’arte circa il completamento della ‘diga esterna Nord’, di circa 112 metri lineari, come da Piano Regolatore Portuale (Prp), per il quale è stato più volte annunciato un finanziamento di 2milioni di Euro ed, in ultimo, quali ulteriori iniziative volte al miglioramento, compreso il problema dell’insabbiamento, del Porto la Regione intende assumere e con quali risorse”.
“La risposta, affidata al Sottosegretario D’Annuntiis, è stata come sempre insufficiente e inadeguata. Abbiamo assistito ad un intervento farcito di arroganza, assolutamente fuori tema e tipico di chi anziché studiare ‘le carte’ pensa di risolvere la questione con attacchi scomposti ai precedenti governi regionali. Una grave mancanza di rispetto verso tutti quegli operatori del mare che nel Porto di Giulianova lavorano ogni giorno. Ricordo, infatti, che questi lavori partono dalla esigenza di migliorare le condizioni di lavoro dei pescatori e per garantire, più in generale, la sicurezza del porto stesso e ovviamente incidono sull’aspetto dell’offerta turistica dell’itera costa teramana”, conclude Dino Pepe.