ROSETO DEGLI ABRUZZI – Difficile esprimere a parole la bellezza, l’atmosfera e le emozioni suscitate dal concerto di Loredana Bertè, che ieri sera ha chiuso la settima edizione di ‘Emozioni in Musica’ allo stadio ‘Fonte dell’Olmo’ di Roseto degli Abruzzi. E’ carico di entusiasmo il commento dell’organizzazione della rassegna musicale rosetana, realizzata dall’Associazione musicale Le Ombre (presieduta dal dottor Silvio Brocco) con il contributo del Comune di Roseto ed il supporto di numerosi sponsor, sotto la direzione di Morgan Fascioli e che ieri ha proposto la Regina del rock italiano, che ha inaugurato il suo ‘Manifesto Summer Tour 2022’ proprio in occasione del gran finale del festival. Fans letteralmente in delirio dall’inizio alla fine della performance dell’artista di origine calabrese, che ha mostrato in ogni modo la propria gratitudine per l’affetto ricevuto da un pubblico caloroso ed accorso in massa, occupando tutti i posti a propria disposizione. Nel corso di due ore di un concerto che, senza alcuna esagerazione, può essere definito ‘magico’, accompagnata da una grande band in cui hanno primeggiato le due vocalist Annastella Camporeale e la ‘storica’ Aida Cooper, Loredana Bertè ha riproposto un vasto repertorio, caratterizzato sia da hit intramontabili che da successi più recenti, mostrando ogni lato della sua musica e del suo carattere. Una scaletta composta da pezzi in cui veniva rimarcata la Bertè sofferente, arrabbiata e disperata a cui hanno fatto da contraltare altri in cui venivano fuori determinazione, voglia di vivere la vita fino in fondo anche con dolcezza ed affetto da parte di una Loredana apparsa perfino materna nei riguardi del proprio pubblico, composto da persone di ogni età.

Con la sua performance si scrivono i titoli di coda su un’edizione di Emozioni in Musica che ripropone, dopo due estati di stop, il festival rosetano fra le manifestazioni canore più importanti organizzate nel centro Italia durante la bella stagione. Roby Facchinetti, Edoardo Bennato e Loredana Bertè hanno dato vita a tre concerti molto diversi tra loro ma caratterizzati da almeno un paio di comuni denominatori: la straordinaria capacità di emozionare creando empatia col pubblico ed il loro amore immutato per la musica e il palcoscenico. Dopo avere portato a Roseto tre inossidabili colossi della musica italiana, il direttore artistico e il suo staff si godranno qualche giorno di meritato riposo; dopodiché la mente correrà immediatamente alla prossima edizione, nella quale inventarsi qualcosa di nuovo o quantomeno di essere apprezzata quanto le serate appena concluse, raccogliendo i frutti di un lavoro fatto con profitto, passione ed uno spirito di squadra tutt’altro che scontato.