Sta facendo la sua apparizione nelle librerie un volume che ha un titolo che è tutto un programma: “La biologia delle gentilezza” ed è il frutto dell’incontro tra una scienziata di Harvard, Immaculata De Vivo e di un esperto internazionale di meditazione, Daniel Lumera.

Un libro forse destinato a non far discutere, in un tempo in cui imperversa il machismo e la aggressività e l’arroganza la fanno da padrone, se non fosse per un “tornaconto” di cui i “gentili” trarrebbero vantaggio.

La Professoressa De Vivo ci spiega infatti che alla estremità dei cromosomi presenti nel DNA di ciascuno di noi, ci sono i telomeri che, man mano che invecchiamo, andranno progressivamente riducendosi.

L’accorciamento dei telomeri non sarebbe dovuto solo ad un processo naturale, ma anche al nostro stile di vita ed un comportamento altruistico, empatico, ottimistico, gentile.

Ho riflettuto su queste parole, ma sono rimasto letteralmente “rapito” da un webinar cui ho partecipato, in cui gli autori esprimevano, con pacatezza nei toni e con dolcezza nel loro argomentare, quanto beneficio si può trarre dalla gentilezza ed allora mi sono detto: ma il motto dell’Abruzzo non è quello di essere “forte e…gentile”?

Certe prerogative che connotano un popolo allora vanno riattualizzate proprio nei momenti più critici, perché ad essere gentili quando “il vento è in poppa” risulta abbastanza facile, ma non altrettanto quando la situazione volge al peggio, come è in questo periodo che stiamo attraversando.

Mi sono girato intorno per scovare  “ gesti gentili” compiuti da operatori economici e mi sono imbattuto in un bar a Teramo che il caffè, anziché farlo pagare € 1,00 lo ha ridotto a € 0,80.

Uno è portato a domandarsi : certo si tratta di una iniziativa sorprendente, tenuto conto che i bar hanno dovuto tenere per mesi le serrande abbassate.

Probabilmente il titolare avrà fatto il ragionamento che tutti si trovano in ristrettezze e con limitazioni di introiti ed allora, forse, qualcuno disposto a dare “il buon esempio” avrebbe potuto avviare un “contagio virtuoso”, venendo incontro all’altro.

Un plauso allora ad Enzo Delle Monache, che ha lanciato questa iniziativa “gentile” promossa dall’Eni caffè che, tra l’altro, in quanto è ubicato all’ingresso della città, dà a chi arriva, un segnale incoraggiante!

Delle Monache ha voluto impreziosire questa sua scelta imprenditoriale con le seguenti considerazioni:” Quanto sarebbe bello se il fornitore del Gas o della Luce mi informasse che è intenzionato ad aiutarmi abbassando il prezzo del prodotto, valutando che questo momento è di crisi per tutti….purtroppo non ci si compenetra nelle persone e non si riflette abbastanza che acqua, assicurazioni, fidejussioni, luce, gas costituiscono, oggi, dei  costi insostenibili.”

Enzo Delle Monache, è bene ricordarlo, è anche uno scrittore di racconti ed allora si è voluto esprimere con riflessioni che evidenziano questa sua peculiarità.

Ha quindi soggiunto:

“In fondo la vita è un viaggio ed i clienti, i fornitori, i politici, le forze dell’ordine sono tutti compagni di viaggio. Lo scopo del viaggio è il viaggio stesso e rispettare, condividere, amare i propri compagni di viaggio è il modo più poetico e sano di intendere la vita….da lì è scaturita in me l’idea di ridurre il prezzo del caffè!”

Bè, che dire? Forse la gentilezza impiegherà più tempo nell’attecchire, ma è capace di lanciare dei segnali formidabili, un po’ come una foresta che cresce silenziosamente ma ci induce a vedere il futuro con gli occhi della speranza!

Ernesto Albanello