C’è qualcosa che non va. Se al mondo sanitario nessuno ha nulla da rimproverare, non può dirsi altrettanto per quello civile.

Per motivi di lavoro, giornalmente, percorriamo la tratta San Nicolò-Teramo, più o meno alla stessa ora, intorno alle ore 09:00 e, gradualmente, registriamo flussi di traffico in crescita.

Stamane abbiamo deciso di fare la conta di quante autovetture percorressero la SS 80 nella sola direzione Giulianova: 34, escludendo qualche autocarro magari impegnato in consegne. Tante? Poche? E’ un flusso sicuramente maggiore alla media dell’ultima settimana, nel corso della quale nulla è variato nelle vigenti restrizioni.

Torna in ballo tutto quanto più volte ripetuto e che non vogliamo ribadire, ma una cosa proviamo a chiederla: tutti coloro che sono preposti ai controlli, applichino le norme nella maniera più rigida possibile: a mali estremi, estremi rimedi.

A Teramo, in pratica, si ha l’impressione che certa gente sappia più di sapore da “indisciplina” del Nord, noi che nordisti non siamo, perché da recenti statistiche pare proprio che siano gli italiani del settentrione ad essere maggiormente irriguardosi verso il prossimo.

Cosa fare? Con molta modestia e rispetto per le istituzioni, consigliamo, tanto per cominciare, qualche posto di blocco fisso (ove possibile) alle entrate ed alle uscite della città, Teramo Mare inclusa.

In centro, invece, appare essere già efficace soprattutto il servizio in movimento, esattamente quello che, con un’autocivetta, ha stamane bloccato, in via Tirso, un’autovettura, addirittura inseguendola.