“ARRIVARE SECONDO SIGNIFICA SOLTANTO ESSERE IL PRIMO DEGLI SCONFITTI. (A. Senna)
Apriamo questa analisi del voto regionale di domenica scorsa con un titolo che dovrebbe sintetizzare la situazione attuale di chi, pur avendo perso (anche malamente) le ultime votazioni, come prassi ormai consolidata, minimizza, ignora, fa finta di non vedere … fino ad arrivare a inneggiare ad una “quasi vittoria”, ad un miracolo elettorale, ad un risultato positivo.
Lo diciamo subito, a scanso di equivoci, NON E’ COSI’.
La sconfitta del centro-sinistra montoriese è evidente, tangibile e talmente palese che solo uno sciocco (o un prezzolato) direbbe il contrario.
I politologi montoriesi sinistrorsi diranno che è l’andamento nazionale, che è l’onda lunga della destra, ecc…, tutto probabilmente vero. Ma non del tutto.
Nella nostra cittadina la sinistra ha sempre dimostrato, negli anni, di tenere botta, nonostante gli andamenti negativi nazionali.
Montorio è sempre stata un baluardo provinciale del voto “politicizzato” a sinistra, dimostrando che, nonostante le flessioni che pur ci sono state in passato, un “nocciolo duro” di sinistra votava al Partito (con la P maiuscola).
Oggi, ahinoi, questo attaccamento al “simbolo di partito” non c’è più.
La Montorio di Sinistra ha dimostrato ancora una volta, semmai ce ne fosse stato bisogno (amministrative di giugno scorso docet) che PER PROTESTA e non per convizione ideologica improvvisa vota e fa votare non più al partito di riferimento, ma ad altro (Lega, M5S, Civiche).
E per onestà intellettuale prima che politica bisogna interrogarsi sul perché di queste scelte così nette.
Il PD a Montorio non esiste più.
Ma non da domenica 10 febbraio, ma già da ottobre 2017.
Questo è un dato di fatto.
La caduta libera di consensi del PD montoriese è l’evidenza della morte del circolo (o della sezione se vi piace di più) di Montorio e di tutti i dirigenti attuali.
Scomparsi dalla scena politica locale e provinciale se non per incursioni di singoli sparuti soggetti. Scomparsi dalla scena amministrativa.
Oggi definitivamente sepolti sotto 7 metri di terra (leggasi 1243 voti della LEGA).
Non ci sono sentenze di appello, scuse o invenzioni fantasiose, che possono OGGI giustificare un risultato di 276 voti.
Il dato poi, se analizzato sulle preferenze ai candidati del PD è ancora più indicativo di una sconfitta dell’attuale classe dirigente/segreteria del PD montoriese.
L’ assessore uscente Dino Pepe (quindi non un perfetto sconosciuto o l’ultimo arrivato) portato da tutto o quasi il gotha del PD prende 132 preferenze.
Il Nulla, un niente cosmico, una briciola.
Se consideriamo che era schierata sull’Ass Pepe tutta la forza politica che ha imperversato nella nostra cittadina negli ultimi 20/30 anni (ex amministratori, ex assessori, ex sindaci SPF e non, ex presidenti BIM, ex candidati…) compresa una parte della lista Montorio che vive (Citerei compreso).
La pochezza del risultato del PD di Montorio si evidenzia ancor di più nel risultato degli altri candidati noti nella lista regionale PD con Legnini: Teresa Ginoble – 62 preferenze, Luciano Monticelli – 6 preferenze. Quest’ultimo portato dall’attuale(ancora per poco) segretario di circolo.
Il risultato si commenta da solo.
Di contro la coalizione guidata da Legnini registra 1529 voti, dimostrando che, il progetto dell’ex vice Presidente del CSM, era comunque azzeccato.
Giovanni Legnini, persona seria e politicamente apprezzato da tutti, ha fatto la sua parte; dare spazio, molto spazio, alle liste civiche alla fine ha pagato, salvando il salvabile. Senza le civiche (Abruzzo in Comune – 445, Abruzzo Insieme – 441, Legnini Presidente – 204) a Montorio il centro sinistra avrebbe preso poco più di 400 voti … cioè il nulla.
D’Alonzo – 288 voti e Guizzetti – 388 voti (che fa un mezzo miracolo risultando primo in Provincia della sua lista con 541 voti, staccando “big” come Augusto di Stanislao e Ercole Core), hanno tirato la carretta come meglio hanno potuto salvando la faccia e portando acqua al mulino della coalizione.
Sandro Mariani (ex capogruppo del PD in consiglio regionale) con 138 voti ha fatto più o meno lo stesso risultato di Pepe, ed è evidente che chi ha fatto la campagna elettorale per lui, a Montorio, non ha riscosso molto successo.
I “pepiani” e i “marianisti” montoriesi, almeno, si consoleranno vedendo i loro beniamini di nuovo eletti in consiglio regionale … anche se tra i banchi dell’opposizione (?).
Consolazione che non avranno i “ginobliani” … se ancora qualcuno in giro ce n’è.
Il M5S montoriese è scomparso ( rimane il dubbio se è mai esistito), risucchiato dall’onda anomala leghista. Il travaso dei voti di protesta dal M5S alla Lega a Montorio è evidente.
I grillini (aperture di sede a parte) pagano la totale assenza sul territorio (politicamente parlando), sia di una struttura, che di referenti “certificati”.
Ma questo è un problema di regole del movimento nazionale.
La LEGA macina consensi.
Rafforzata dalla presenza massiccia in amministrazione comunale (2 assessorati con vice sindaco), dalla presenza sul territorio e da una campagna elettorale asfissiante con presenza di big nazionali, porta a casa un 31,37% che certifica la trazione centro destrorsa della nostra cittadina e fa balzare la LEGA al primo posto come partito locale.
Al secondo posto con il 15% si attesta il M5S, poi FORZA ITALIA con il 9,89%, e al 6,97% il PD.
Quindi cosa rimane del voto di domenica.
Di sinistra quasi nulla.
Rimane forse la speranza che questa ennesima mazzata sia di monito a taluni personaggi per fargli comprendere che è tempo di sparire.
E’ necessaria una nuova classe dirigente che poco o nulla abbia a che fare con quelli che, negli ultimi anni, hanno affossato l’idea del Partito (quello con la P maiuscola).
E’ tempo di ricostruire l’idea della sinistra vicina alla gente, più che agli interessi privatistici e personali.
E’ tempo di cancellare chi, con arroganza, aveva preso in mano il timone della nave e l’ha fatta schiantare contro un iceberg enorme.
E’ il tempo di non accettare più le analisi politiche di pseudo esperti, con verginità ricostruite in sala operatoria, ma che a ben guardare non solo hanno fallito miseramente i loro progetti, ma hanno dimostrato incoerenza, arrivismo, presunzione senza pari.
Questo è quello che rimane.
La speranza che qualcosa risorga dalle ceneri di una sinistra montoriese ormai morta e sepolta ,nella sua classe dirigente, ma non nella sua gente.

Progressisti per Montorio