TERAMO – Question time accorpati ai consigli comunali e ridotti all’osso: la maggioranza è alla prese nella difficile scelta tra democrazia e risparmio economico. Fa tutto parte di una bozza inserita nel nuovo regolamento del consiglio comunale in via di definizione. L’idea, uscita come “boutade”, con l’accostamento della copertura economica delle buche durante la penultima seduta dedicata alle interpellanze dello scorso 16 gennaio da Lanfranco Lancione, potrebbe dunque divenire realtà. In pratica le sedute di question time, secondo la proposta sviluppatasi in Commissione Affari Generali, sarebbero ridotte a mera appendice dei consigli comunali. Tutto questo nell’intenzione della maggioranza per risparmiare soldi. Fu lo stesso Lancione a fare due conti sul peso per le casse comunali e che quantificava in 4.500 euro a seduta. Ora l’idea approdata in commissione sta facendo “rigirare” l’opposizione. Praticamente da quello che si evince si terrebbero le interrogazioni con una durata limitata, (un tempo breve) prima dei consigli comunali.

Un punto che farà discutere e che sarà portato a breve in maggioranza e in commissione. Sicuramente chiedersi a che prezzo sacrificare un momento alto di democrazia per abbattere i costi e fare cassa. La logica del risparmio ci sta tutta, ma è pure vero che la stessa opposizione vive in tale sedute dedicate alle interrogazioni l’unico momento dove può dire la propria. Poi si potrà pure discutere sulla bontà di talune interpellanze rispetto alle altre, ma sempre di democrazia si parla.

Su questo comunque la minoranza promette battaglia e starebbe preparando un documento congiunto. C’e’ già chi sta pensando di proporre come alternativa anche la gratuità della seduta, senza l’utilizzo del gettone. Tra le richieste anche quella di reinserire le riprese televisive.