CASTELLALTO – Successo a Castellalto per la sesta edizione del “Presepe vivente”, manifestazione organizzata dall’Associazione Castrum Vetus, con il patrocinio del Comune. Più di 4mila visitatori hanno gremito le vie del centro storico del borgo tramutatosi, per l’occasione, in un autentico museo a cielo aperto delle arti, dei mestieri, dei suoni e dei colori che ricordano una città orientale come la Betlemme di 2000 anni fa.

La sensazione, solo per una notte, è quella di essere trasportati indietro nel tempo mentre tra le vie rivivono gli usi e i costumi di una volta e tipiche scene del passato che fu, come le donne che filano la lana, il maniscalco, il pastore, la locanda del re e molti altri ancora. Una vera e propria rievocazione, che ha riproposto la suggestione della Natività, iniziata poco dopo il tramonto e proseguita fino a sera inoltrata.

A mettere in scena l’incantevole rappresentazione sono stati gli abitanti del posto: circa duecento figuranti, tra adulti e bambini, con la partecipazione dei migranti ospiti di un locale centro di accoglienza. Le scene si sono animate al passaggio dei visitatori tra musiche esotiche e il suono delle zampogne, complice la magia del borgo illuminato soltanto dalle luci delle fiaccole e dei braceri.

E poi in un piccolo e suggestivo angolo la manifestazione si chiude sulla rappresentazione della nascita di Gesù Bambino (interpretato quest’anno dalla piccola Allegra con accanto la sua giovane mamma Deborah Salvatore, nelle vesti della Vergine Maria; e, per il sesto anno consecutivo, Giuseppe Verrigni nel ruolo di San Giuseppe).

Un’altra particolarità è stata la presenza di due cammelli, ad accompagnare il cammino dei Re Magi, oltre all’affascinante esibizione delle danzatrici del ventre professioniste Le Sirene Del Nilo.

Questo il commento dell’assessore Valeria Manelli, tra i figuranti, insieme al sindaco Vincenzo Di Marco e all’ex amministratore Vincenzo Gramenzi.

“Duecento figuranti e un’ intera comunità che si mette a lavoro per realizzare un’autentica meraviglia. Per il secondo anno consecutivo, hanno collaborato all’allestimento i ragazzi del centro di accoglienza della cooperativa Iris di Castellalto dove hanno seguito un percorso di inserimento sociale e linguistico. Mamme rifugiate con i loro bambini inseriti nelle scuole del comune. Adama’ Ismael, Yousseff alcuni dei loro nomi. Partecipare alla vita sociale di una comunità che accoglie è fondamentale per scongiurare ogni forma di discriminazione. Un forte spirito di solidarietà guida tutti i volontari e rende possibile la realizzazione di una rappresentazione che è incanto e poesia”.

Ed ecco, infine, le foto dell’edizione 2018.