ALBA ADRIATICA –  Nella giornata in cui sono attese le decisioni della commissione Via sul progetto della spiaggia di alimentazione, il Comitato anti-erosione di Alba Adriatica replica, in una nota, alla diretta Facebook del 22 marzo scorso da parte del sindaco Antonietta Casciotti sulla questione delle osservazioni all’intervento di ingegneria marittima.

“Innanzitutto ci preme sottolineare come la suddetta diretta sia apparsa ai più come un tentativo di attaccare
il Comitato”, si legge nella nota.

” Ci sembra assurdo che quello che era stato preannunciato come un tentativo di spiegazione
imparziale sulle problematiche attinenti all’annosa questione della spiaggia di alimentazione, si sia poi rivelato
essere un mero attacco di natura politica (ricordando che noi di politico non abbiamo nulla). Basti sottolineare
come il Sindaco abbia sviscerato solo e soltanto le osservazioni prodotte dal Comitato, senza minimamente
commentare le soluzioni prospettate dalle altre sigle associative, soluzioni che ricordiamo essere (ancora dopo
trent’anni) il solo e unico ripascimento.
Il Sindaco poi ha tenuto a precisare come le osservazioni dell’Amministrazione Comunale fossero state
elaborate da un tecnico all’uopo incaricato.
Nostro malgrado, non ci risulta che sia stato deliberato dalla Giunta Comunale alcun conferimento di incarico
ad un tecnico per la stesura delle osservazioni, le quali infatti sono a firma del primo cittadino.
Comunque, anche qualora l’osservazione fosse stata redatta da un tecnico, il contenuto delle osservazioni
risulta essere pressoché identico al contenuto del saggio “Il litorale di Alba Adriatica: evoluzione della linea
di riva, processi erosivi e possibile strategia d’intervento” a firma di Leo Adamoli, datato maggio 2004,
quindi un saggio risalente a 17 anni fa.
Ci chiediamo dunque come sia possibile che questo tecnico ponga alla base del proprio intervento uno studio
effettuato su un territorio che (purtroppo!) presenta conformazioni morfologiche, peculiarità e
problematiche del tutto differenti da quelle odierne. Si sta parlando infatti di uno studio effettuato quando
“la profondità della spiaggia emersa, misurata nell’estate 2003, dalla linea di riva fino alla recinzione della
passeggiata del lungomare variava da 80 a 140 metri” (ad oggi, nella zona nord di Alba Adriatica, la linea di
battigia lambisce gli stabilimenti balneari; Si parla di una profondità dalla linea di riva fino alla recinzione che
si aggira sui 20-30 metri).
Come è possibile che questo tecnico non si sia reso conto che la “situazione” del litorale albense sia cambiata
radicalmente dal 2004 ad oggi?
Come è possibile che le soluzioni prospettate da Leo Adamoli nel 2004 siano le stesse che vengono proposte
dal tecnico incaricato dal Comune per il progetto della spiaggia di alimentazione nel 2021?
La domanda sorge spontanea: è stato veramente incaricato un tecnico? O è stato fatto un mero copia e
incolla?
Ma la scelta di questa Amministrazione è quella di risolvere una volta per tutte il problema dell’erosione o di
tutelare solo e soltanto chi tale problema non ce l’ha?
Concludiamo chiedendo alla comunità di riflettere: le osservazioni dell’Amministrazioni Comunale sono
tecniche o politiche? Ai posteri l’ardua sentenza.
I soci fondatori del Comitato Anti-Erosione
Alba Adriatica