Due nuove ordinanze per le rimozione di rifiuti nel comune di Bolognano sono state notificate a diversi proprietari di terreni, come risulta dall’albo pretorio del Comune.


Come si può leggere nei due documenti, ARTA e comune in un sopralluogo dello scorso 8 gennaio hanno riscontrato la presenza, su via Fiume Orta, adiacente alla nuova perimetrazione del SIN proposta, di “un notevole quantitativo di rifiuti che costituiscono potenziale pericolo di ulteriore inquinamento ambientale“.

Oltre alla rimozione dei rifiuti è stato disposto anche il divieto di raccolta degli ortaggi presenti.

Lo stesso sindaco ha indirizzato all’assessore regionale Verì e alla ASL una richiesta volta ad accertare lo stato di salute dei cittadini della frazione. Nella nota del sindaco non solo si evidenzia il gravissimo stato di contaminazione dell’area ma anche l’esistenza fin dal 2014 di un’analisi di rischio che aveva accertato una condizione non accettabile. Documento che allora non ebbe seguito.

Ricordiamo che lo studio Sentieri dell’Istituto Superiore di Sanità ha rilevato diverse criticità negli undici comuni interessati dal Sito nazionale di Bonifiche di Bussi, tra cui Bolognano. Problematiche meritevoli di attenzione e approfondimento secondo lo stesso Istituto.

In questa stessa direzione va il nuovo appuntamento con i ricercatori dell’Università di Bologna che si terrà sabato 1 febbraio a Torre de’ Passeri alle ore 16 presso la sala del Consiglio Comunale.

Cristina GiulianiStefania Sarno e Elena Marasco, ricercatrici in Antropologia Molecolare presso l’Università di Bologna, interverranno con un presentazione dal titolo “L’effetto dell’ambiente in diverse popolazioni umane: una storia di adattamento reciproco”. Maria Filippiniricercatrice in Idrogeologia presso l’Università di Bologna, relazionerà invece su “La contaminazione da solventi clorurati delle acque sotterranee: mobilità nell’ambiente, problematiche di bonifica e rischi associati”. Poi prenderà la parola Fausto Croce, dell’Università degli studi “G. d.Annunzio “Chieti – Pescara, che diede un contributo fondamentale nel 2007 a rendere pubblico lo stato di contaminazione dei famigerati pozzi S. Angelo, poi chiusi. I lavori si concluderanno con un intervento di Augusto De Sanctis del Forum H2O e, soprattutto, con il campionamento di DNA da volontari per lo studio che ha preso il via con il primo appuntamento a Rosciano. La ricerca non andrà a dare risposte di tipo epidemiologico, per le quali bisognerà attendere decisioni da parte degli istituti statali e regionali di riferimento per questo tipo di studi, ma intende fornire risposte sperimentali più generali circa l’impatto che può avere l’esposizione a solventi clorurati sul DNA, la molecola che contiene le informazioni genetiche necessarie per la sintesi delle altre molecole necessarie per la vita.