Le aree interne, eterno problema, infinita risorsa. Sono i comuni italiani più periferici, in termini di accesso ai servizi essenziali (salute, istruzione, mobilità), e distano oltre 30 minuti  da un “polo”, una città centro di servizi, rientrano nelle aree interne. Una parte rilevante della Regione Abruzzo è caratterizzata da Aree Interne, aree capaci di offrire ai residenti una limitata accessibilità ai servizi essenziali di cittadinanza (istruzione, salute, mobilità), pur essendo dotate di considerevoli risorse ambientali e culturali. Queste aree, che sono situate in posizioni distanti dai principali centri urbani, subiscono un processo di marginalizzazione che si autoalimenta, caratterizzato da riduzione quantitativa e qualitativa dell’offerta locale dei servizi pubblici, calo della popolazione sotto la soglia critica, invecchiamento demografico, diminuzione dell’occupazione e dell’utilizzo del territorio, degrado del patrimonio artistico e paesaggistico, digital divide.

Allo scopo di arginare la situazione descritta, la Regione Abruzzo ha definito una Strategia per le Aree Interne che promuova, da un lato, l’aumento del benessere e dell’inclusione sociale delle persone che vi risiedono, e, dall’altro, l’incremento della domanda di lavoro e dell’utilizzo del capitale territoriale.

A seguito del sisma dell’estate 2016, la DGR n. 613/2016 ha individuato una Area Interna, denominata Area Alto Aterno-Gran Sasso-Laga, a cui applicare, nella fase della ricostruzione del tessuto sociale ed economico, le modalità proprie della SNAI. In totale nella SNAI, per la Regione Abruzzo, sono coinvolti 103 Comuni, con una popolazione totale, al momento dell’istituzione delle aree, di circa 116.000 abitanti.

Grazie all’intervento dell’assessore Pietro Quaresimale  in tale contesto la Regione Abruzzo intende  rilanciare le Aree Interne mediante interventi di sviluppo locale sostenibile, diretti ad invertire la tendenza allo spopolamento e all’abbandono e garantire la fruizione dei servizi essenziali di cittadinanza negli ambiti dell’istruzione e della formazione, della salute, della mobilità e della comunicazione digitale. Inoltre sempre su proposta dell’assessore all’istruzione Quaresimale , per rilanciare i nostri comuni montani è stato lanciato il programma “Montagna Inclusiva” grazie al quale saranno attivati i seguenti 4 corsi gratuiti:

  1. Corso di perfezionamento universitario per la valorizzazione del benessere;
  2. Corso di formazione per la promozione territoriale delle aree montane;
  3. Creazione e sviluppo di imprese star-up per l’autoimprenditorialità giovanile e lo sviluppo delle aree montane;
  4. Montagna terapia: montagna vivibile ed accessibile a tutti.L’obiettivo è quello di contrastare lo spopolamento dell’entroterra e creare concrete occasioni di sviluppo puntando sui giovani.