TERAMO – Istituire un Comitato “Carcere e Territorio“: questa è la proposta venuta fuori quest’oggi dalla delegazione composta da soggetti del mondo istituzionale e della società civile, a seguito della visita al carcere di Castrogno.

La Pasqua in carcere, l’ultima iniziativa del Partito Radicale dopo le precedenti visite ha visto la partecipazione di Mariantonietta Cerbo vice presidente del Centro Europeo Studi Penitenziari, Amelide Francia, presidente della Commissione Pari Opportunità, Alessandra Ferri, assessora al comune di Teramo, Maria Cristina Marroni, consigliera comunale, Massimo Forlini, direttore della Medicina penitenziaria della Asl, Loredana Di Giampaolo, vice presidente della consulta paro opportunità di Teramo, i giovani studenti Jacopo Di Michele, Stefano Torre e Fabrizio Sbraccia. Ovviamente presente Ariberto Grifoni del Partito Radicale che ha introdotto gli interventi fornendo i dati della visita nell’istituto penitenziario, oltre a denunciare una vicenda drammatica avvenuta (FOTO e VIDEO | Castrogno: “Dopo 17 anni si trova il suo violentatore nella cella a fianco” ).

Mariantonietta Cerbo nel suo intervento però ha annunciato la volontà di proporre la nascita del Comitato Carcere e Territorio, già esistente nelle realtà del centro nord. Si tratta di un comitato permanente; ne farebbero parte enti pubblici ed associazioni. L’obiettivo è quello di di garantire una politica sociale che abbia al centro la persona detenuta, in un discorso di recupero  totale del soggetto. Per questo vanno coinvolte sia la famiglia sia il tessuto sociale.

Il Dottor Forlini ha evidenziato la situazione drammatica vissuta in carcere per gli operatori sanitari in virtù del sovraffollamento dei detenuti. “Medici e infermieri hanno sempre meno voglia di lavorare in determinate condizioni – ha detto Forlini -. Sono aumentate inoltre le aggressioni in carcere nei confronti del personale sanitario”.  Forlini ha poi annunciato che ad aprile partirà un progetto della Asl per l’inserimento di uno psicologo che potrà assistere gli stessi operatori sanitari.