TERAMO – “Un marasma non degno di una repubblica democratica basata sullo stato di diritto”. Ha esordito così Ariberto Grifoni, consigliere generale del Partito Radicale, nel riportare i dati e le osservazioni raccolti dalla delegazione che questa mattina ha fatto visita a detenute e detenuti della casa circondariale di Castrogno di Teramo, nell’ambito dell’iniziativa politica ‘Pasqua in carcere 2024’. “All’articolo 27 della nostra Costituzione si dichiara che non ci possono essere pene disumanizzanti e il fine della pena è la rieducazione del condannato – ha aggiunto Grifoni – mentre a Castrogno si registra una situazione in cui è messo a serio rischio l’equilibrio della persona”.

Una denuncia forte quella dell’esponente radicale, accompagnato dalle 14 personalità teramane che con lui hanno fatto visita al carcere teramano, nell’indicare il caso emblematico di un detenuto che, “17 anni dopo aver subito violenza trovarsi nella situazione in cui nella cella a fianco guardare negli occhi il violentatore credo che sia una situazione obbrobriosa e non tollerabile”.

Situazione conseguente anche ai mali che affliggono le nostre carceri, non solo a Teramo, come il sovraffollamento e la carenza di personale che non consentono una gestione dignitosa e razionale della detenzione e sui quali autorità e istituzioni competenti non intervengono adeguatamente, mentre si registrano anche inadeguatezze organizzative e situazioni paradossali, denuncia ancora Grifoni, come nel settore “dell’alta sicurezza vuoto per metà in attesa di essere smantellato, mentre gli spazi riservati ai ‘comuni’ scoppiano per il sovraffollamento”.

Un unico dato ‘positivo’, volendolo cercare, è quello di non aver registrato nella visita odierna la presenza di mamme con bambini, al contrario dell’8 marzo scorso quando ce n’erano ben due. Segnale, evidenzia l’esponente radicale, dell’attenzione tenuta viva dalle visite delle delegazioni e dall’informazione su un tema sul quale “non ci fermeremo mai”, chiosa Grifoni.

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