TERAMO – Dieci anni di silenzio ed almeno una ventina di richieste (vane) d’intervista. Rispondeva sempre così, Carlo Antonetti: “Non è il momento, ma prima o poi ci sentiremo“.

Non era vero; mentiva consapevolmente, perché quel “…giorno indefinito che verrà“, non era programmabile: è invece arrivato, con un segnale fortissimo, forse sottovalutato. Al suo fianco c’era la famiglia intera e c’era Paolo, suo fratello, defilati, è vero, ma presenti.

Carlo Antonetti li ha voluti lì nel momento della “rinascita sportiva” e dell’auspicato rilancio della pallacanestro teramana, che passa per la costituzione del Consorzio “Amare TerAmo”.

Lo abbiamo intervistato non come avremmo fatto, probabilmente, durante il suo, personalissimo ed interminabile lockdown, ma ci abbiamo provato.

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