Gentile Direttrice,

Abbiamo assistito anche noi alla discussione tra Lei e l’assessore ai trasporti del comune di Teramo, e non possiamo non constatare l’abnorme sperequazione che esiste tra gli stanziamenti tra il nostro Capoluogo ed il resto della Regione . Anche qui ci aspettiamo un Suo interessamento“. E’ un brano della lettera che i sindacati hanno scritto al sottosegretario D’Annuntiis (Ekuonews di sabato scorso).
C’è da chiedersi: è mai possibile che non si riesca a stabilire chi tra il sottosegretario e l’assessore ai trasporti del Comune di Teramo – ora esplicitamente appoggiato dai sindacati – abbia ragione? Insomma: Teramo è veramente penalizzata rispetto a L’Aquila, Pescara e Chieti in termini, soprattutto, di chilometraggio urbano assegnato? C’è forse bisogno della nomina di un “giurì d’onore” per accertare la verità dei fatti?
Da una superficiale disamina dei servizi di trasporto urbano dei capoluoghi di provincia abruzzesi, emerge un dato inconfutabile: la quasi assoluta assenza, a Teramo, di linee di collegamento con le frazioni, a differenza de L’Aquila, laddove gli autobus urbani arrivano, ad esempio, sino ad Arischia, Coppito, Assergi ecc. e di Chieti, dove raggiungono Brecciarola, Colle Marcone, Madonna del Freddo ecc.
A Teramo, invece, come’è noto, non arrivano neanche al Centro Commerciale Gran Sasso, mentre a L’Aquila vi sono diverse linee di collegamento tra la città e il Centro Commerciale L’Aquilone – Domenico Crocetti