TERAMO – Fu addentata al polpaccio da un cane lasciato incustodito e senza museruola: per questo il padrone dell’animale era finito a processo. Ieri mattina è arrivata la condanna davanti al Giudice di Pace per un 40enne di Roseto degli Abruzzi alla pena pecunaria di 400 euro, a 1000 euro di risarcimento per la parte civile e al pagamento delle spese legali.

La vicenda risalente al 2016 era avvenuta presso un bar della frazione San Giovanni. L’episodio si era svolto presso un bar e aveva coinvolto una donna, la barista dell’esercizio che, uscita per gettare il vetro negli appositi secchi del locale, era stata addentata al polpaccio da un grosso cane. L’indagine ha appurato che l’animale  era si legato ma era stato lasciato incustodito e senza museruola. La donna finita al Pronto soccorso aveva riportato 15 giorni di prognosi. La barista era difesa dall’avvocato Daniele Contrisciani.