PESCARA – Manifestiamo la nostra soddisfazione nel vedere pubblicato il bando di concorso regionale per l’assunzione di OSS nelle ASL abruzzesi.
Tuttavia riteniamo che i posti messi a bando siano insufficienti: la pandemia da Covid-19 ci ha messo di fronte alla necessità di ripensare e ristrutturare il Sistema Sanitario Regionale. L’emergenza sanitaria ha rimarcato il ruolo fondamentale degli operatori sanitari, da potenziare e valorizzare per portare la sanità pubblica a fare il salto di qualità che gli abruzzesi meritano, nell’ottica di avvicinare sempre più la sanità verso ogni singolo cittadino.
Al tempo stesso pero` non va dimenticato il servizio prestato negli anni dai  lavoratori che svolgono le loro mansioni all’interno degli ospedali pubblici della nostra regione, ma che sono assunti dalle aziende e cooperative in appalto.
Ribadiamo  che il  personale necessario alla ristrutturazione del SSR in realtà già c’è.  Lavora nelle corsie dei nostri ospedali, nelle RSA e si occupa dei nostri cari. Ha maturato esperienza ,lavorando fianco a fianco con gli operatori sanitari pubblici, si relaziona costantemente con medici e pazienti. Insomma già svolge un ruolo all’interno della nostra sanità regionale.
Da anni lottiamo con loro, gli “esternalizzati”,  per chiedere la loro stabilizzazione e  la conseguente reinternalizzazione dei servizi.
Lo facciamo perché questi lavoratori guadagnano meno dei loro colleghi pubblici, ma hanno le stesse qualifiche e competenze, e rischiano, come l’emergenza Covid19 ci ha mostrato, la vita al pari dei loro colleghi pubblici.
Da anni sosteniamo un principio molto semplice:  che la sanità vivendo dei contributi pubblici, delle tasse dei cittadini, deve tornare a una gestione pubblica al 100% facendola finita con il sistema degli appalti, che ha drenato miliardi di euro dalle casse pubbliche alla casse di aziende private.
Per far fronte alla pandemia occorre quindi valorizzare e riconoscere il lavoro svolto negli anni da queste figure professionali. Proprio per questo lo scorso 16 giugno abbiamo organizzato, insieme  agli “esternalizzati” della sanita` abruzzese, un sit-in davanti l’assessorato regionale alla Salute  a Pescara nel corso del quale siamo stati ricevuti dall’assessore Veri`.
Grazie a questa e tante altre mobilitazioni siamo riusciti ad aprire uno spiraglio sul tema delle reinternalizzazioni, percorso lungo e difficile, ma che trova finalmente l’interesse della Veri`.
Oggi dovevamo essere nuovamente in assessorato per un nuovo incontro tecnico, rinviato a causa dell’assenza del direttore del Dipartimento Sanita` della Regione D’Amario.
Siamo in attesa della riconvocazione che dovrebbe arrivare per i prossimi giorni. In quell’occasione siamo pronti a portare nuovamente in assessorato anche i diretti interessati, gli operatori delle ditte esterne che nelle ASL sono sempre stati considerati lavoratori di serie B e che vedono costantemente la loro vita lavorativa “in scadenza di appalto”.
Di pari passo occorre anche uno sforzo piu` grande per migliorare il Sistema Sanitario italiano: per il prossimo 2 luglio USB Nazionale ha proclamato lo sciopero di tutto il comparto, comprese le ditte esterne e la sanita` privata convenzionata, convocando un sit-in a Roma, a Montecitorio per le ore 10:30. Per il prossimo 2 luglio, stiamo organizzando autobus da Vasto, Lanciano e Chieti. E` possibile contattarci tramite facebook (USB Abruzzo) o tramite i numeri telefonici 338 273 1186 e 328 874 0758.
Fin ora infatti non abbiamo assistito a nessun reale cambiamento di rotta nell’agenda del governo, ma solo a soluzioni tampone, mentre il diritto alla salute è stato messo a dura prova anche dal fermo – non senza conseguenze – delle operazioni chirurgiche, delle visite ambulatoriali, delle indagini diagnostiche, delle visite e delle prestazioni legate alla prevenzione.
Per questo scioperiamo, perché vogliamo assunzioni vere, investimenti concreti, un ritorno ad un unico SSN, l’applicazione di un unico contratto dignitoso  per tutti coloro che operano in campo sanitario, la reinternalizzazione dei servizi pubblici.
E vogliamo una sanità pubblica, universale e gratuita.