TERAMO – Sulla convenzione, recente stipulata tra Comune di Teramo e Dipartimento  di Ingegneria e Geologia dell’Università “G.D’Annunzio” di Chieti,  relativa ad attività inerenti studi geologici, esame istanze,  trasposizioni del vincolo di scarpata del Piano Assetto Idrogeologico  regionale sugli elaborati del P.R.G., ecc., intervengono l’Ordine degli  Ingegneri, l’Ordine degli Architetti PPC e il Collegio dei Geometri  della provincia di Teramo.

In una nota indirizzata al Sindaco e, per conoscenza, al Ministro della  Pubblica Istruzione, Università e ricerca, gli enti ordinistici chiedono  chiarimenti circa la natura dell’incarico, evidenziando che, per legge,  come ribadisto anche da costante giurisprudenza, “Le Università, purché  non vi osti lo svolgimento della loro funzione scientifica didattica,  possono eseguire attività di ricerca e consulenza stabilite mediante  contratti e convenzioni con enti pubblici e privati” ma deve essere
prevista “una rigorosa ripartizione dei proventi delle prestazioni e dei  contratti e una precisa destinazione delle entrate, finalizzate al  finanziamento dei compiti istituzionali dell’Università”. Secondo gli  Ordini, inoltre, vista la natura di ricerca dell’incarico, c’è da  aspettarsi una totale e gratuita messa a disposizione dei suoi risultati  e che le prestazioni non si sovrappongono a quelle proprie dei liberi  professionisti.

Ingegneri, Architetti e Geometri chiedono, quindi, al Comune, se  l’incarico affidato abbia la natura prevista dalle norme o sia
sostitutivo di un qualsiasi affidamento di prestazione professionale che dovrebbe essere assegnato a liberi professionisti con le procedure di  cui al Codice dei Contratti.