L’AQUILA – La stampa odierna riporta la notizia del recupero del bollo auto per il 2009 o 2010 che la Regione Abruzzo sta effettuando tramite Agenzia Entrate Riscossione. Si tratta di migliaia di contribuenti residenti nel cratere sisma 2009 ai quali una norma dello Stato sospese il versamento consentendo il pagamento in dieci anni. La prima riflessione che viene spontanea è come sia possibile che si possa riscuotere un tributo a distanza di ben quattordici anni- interviene in una nota il Consigliere regionale Americo di Benedetto. Sulla cartella, non preceduta da alcun atto o avviso per effetto di una legge regionale che consente di procedere direttamente con cartella, viene spiegato il perché il credito non si sarebbe prescritto; tuttavia, a prescindere dalle interpretazioni più varie della complessa normativa post sisma, la procedura adottata dalla Regione lascia un po’ perplessi almeno sotto due aspetti. Il primo come è possibile verificare a distanza di oltre dieci anni se il pagamento c’è stato? Il secondo, nella cartella è espressamente indicato che le istanze di annullamento in autotutela per prescrizione, non verranno riscontrate dall’Amministrazione regionale. Rispondere alle istanza di autotutela sembra non essere un obbligo – continua Di Benedetto. Tuttavia, in un caso così particolare di riscossione oltre il decennio, a seguito di un evento che ha lasciato un segno indelebile sulla popolazione, fatto anche di auto e persone finite sotto le macerie, sarebbe stato certamente preferibile un atteggiamento della Regione più empatico rispetto a contribuenti che , almeno per la gran parte, non intendeva sottrarsi al pagamento né intendeva pagare cento o duecento euro in dieci anni. Contribuenti che a dicembre 2021, in coincidenza con la scadenza della virtuale centoventesima rata, avrebbero dovuto ricordarsi del versamento della tassa auto di circa dodici anni prima (!). Tutti devono pagare il dovuto. Ma tutti devono, ancor più se Pubblica Amministrazione, rispettare le norme dello Stato che non si possono interpretare a piacimento solo per coprire un’inerzia del soggetto accertante – conclude il Consigliere regionale Americo Di Benedetto.