TERAMO – Sono 14 i quesiti contenuti nell’interrogazione, a risposta scritta, presentata dal capogruppo di “Cittadini in Comune” Osvaldo Di Teodoro nel corso del Consiglio comunale di Teramo odierno. In particolare il documento è rivolto al Sindaco Gianguido D’Alberto e all’Assessore Valdo Di Bonaventura, ai quali sono rivolti i quesiti in materia di verde urbano, vandalismo e sicurezza. Di seguito il testo integrale:

PREMESSO:
– che lo scorso 16 gennaio 2023 è apparsa sul quotidiano Il Messaggero un’intervista (che si allega) rilasciata dall’Assessore Valdo Di Bonaventura al giornalista Maurizio Di Biagio;
CONSIDERATO:
– che in tale intervista l’Assessore lamenta numerose problematiche, fra le quali si segnalano i ripetuti atti vandalici (che colpiscono arredi e decoro urbano in Piazzetta del sole, in Piazza Sant’Anna, nei campetti di Colleatterrato Alto e Colleatterrato Basso, nella Villa Comunale, in Viale Mazzini, nei sottopassi di Piazza Garibaldi, ecc.);
– che l’Assessore commenta anche lo stato del verde urbano, in riferimento al quale dichiara: “Purtroppo su questo capitolo siamo in ritardo, soprattutto per quanto riguarda le potature, non le si possono fare con sole 40 mila euro in cassa, e tutto diventa più difficile. Oltretutto bisognerebbe pianificare meglio il lavoro d’intervento della TeAm perché diverse zone sono rimaste fuori, noi cerchiamo di dare risposte con i nostri operai ma resta difficile”;
– che nel medesimo articolo del Messaggero si dà conto anche dei comportamenti scorretti di automobilisti e motociclisti che “con le loro auto o moto ostruiscono gli scivoli per disabili, calpestando spesso le stesse paline riflettenti, come nel caso di Via Paladini, angolo Via Carlo Forti”;
RITENUTO, alla luce di quanto precede, di dover domandare al Sindaco e all’Assessore in parola notizie circostanziate in merito;
Tutto ciò premesso e considerato,
SI CHIEDE DI SAPERE:
1. per quale motivo, dopo 5 anni di mandato, non è stato ancora adottato il famosissimo “Piano del Verde” della città di Teramo, così come promesso nel programma elettorale del Sindaco (depositato nel 2018), laddove, a pagina 9, si legge che si sarebbe proceduto a: “L’adozione di un regolamento d’uso e tutela del verde pubblico e privato (urbano e periurbano); La tutela della salute della flora urbana ed extraurbana per il benessere del cittadino; L’introduzione di norme per la progettazione del verde coordinata con il vigente regolamento edilizio; Il potenziamento del servizio di vigilanza ecologica tramite personale adeguatamente formato, coinvolgendo anche le associazioni di volontariato e le scuole cittadine”;
2. perché la maggioranza, dopo 5 anni di mandato, asserisce incredibilmente di essere “purtroppo in ritardo” sullo stato del verde urbano e sulle potature;
3. perché la maggioranza, dopo 5 anni di mandato, asserisce incredibilmente di trovarsi “con sole 40 mila euro in cassa” sul capitolo potature, sottolineando come con tali scarse risorse “non le si possono fare e tutto diventa più difficile”;
4. perché la maggioranza, dopo 5 anni di mandato, asserisce incredibilmente che “Oltretutto bisognerebbe pianificare meglio il lavoro d’intervento della TeAm perché diverse zone sono rimaste fuori, noi cerchiamo di dare risposte con i nostri operai ma resta difficile”;
5. perché la maggioranza, dopo 5 anni di mandato, non ha proceduto ad una attenta pianificazione degli interventi demandati alla società In House Teramo Ambiente S.p.A., lasciando diverse zone all’abbandono e senza interventi;
6. perché la maggioranza, dopo 5 anni di mandato, asserisce incredibilmente di poter dare risposte insufficienti con gli operai comunali alle problematiche cittadine e, se lo ritiene indispensabile, perché non si è proceduto ad assumere gli operai necessari e sufficienti a svolgere quanto occorre per la cura del territorio comunale;
7. per quali motivazioni, dopo 5 anni di mandato, non si procede a sanzionare i ripetuti comportamenti scorretti di automobilisti e motociclisti che “con le loro auto o moto ostruiscono gli scivoli per disabili, calpestando spesso le stesse paline riflettenti, come nel caso di Via Paladini, angolo Via Carlo Forti”; 8. per quali plausibili motivazioni gli atti vandalici che si verificano sul territorio comunale, anziché diminuire, continuano a crescere dopo 5 anni di mandato dell’attuale Amministrazione;
9. per quali motivi, dopo 5 anni di mandato, solo oggi si annuncia che per evitare atti vandalici alla Villa Comunale si dovrà procedere ad “illuminarla tutta” e non si è già proceduto in tal senso negli anni scorsi;
10. per quali motivazioni, dopo 5 anni di mandato, ancora non esiste un preciso piano di deterrenza contro l’abbandono sul suolo pubblico delle deiezioni canine;
11. per quali motivi, dopo 5 anni di mandato, ancora ci si lamenta del degrado continuo cui sono soggetti i sottopassi di Piazza Garibaldi, senza aver messo in campo efficaci azioni di controllo e di contrasto;
12. per quali motivazioni, dopo 5 anni di mandato, si asserisce incredibilmente che “Effettivamente i controlli mancano, le strutture amministrative su questo punto soffrono. Il numero degli addetti della Polizia locale, ad esempio, è ridotto e non può garantire un controllo costante e puntuale” e, se lo ritiene indispensabile, perché non si è proceduto ad assumere gli agenti di polizia locale necessari e sufficienti a svolgere un’azione capillare di controllo del territorio comunale, se del caso in
coordinamento con tutte le altre forze di polizia operanti sul capoluogo;
13. per quali motivi, dopo 5 anni di mandato, ancora ci si lamenta del basso numero di telecamere di controllo effettive, cioè 58, e ancora si annuncia che “ne compreremo altre” senza mai averle comprate e azionate;
14. per quali motivi, dopo 5 anni di mandato, sempre sul problema delle telecamere ancora si asserisce che “Persiste il problema delle linee che devono essere collegate tra gli enti controllori (Polizia locale e Questura), nel senso che occorrerebbero figure che stiano davanti ai monitor per verificare” e non si è, al contrario, già risolto il problema nel corso degli ultimi anni, sopperendo con personale proprio oppure con il coordinamento delle altre forze di polizia operanti sul capoluogo.