TERAMO – La politica. Non è sufficiente che la maggioranza dell’opinione pubblica, oramai, la ignori: non basta, evidentemente.

La nomina a candidato Sindaco di Teramo del centro destra apre un nuovo “caso” che sfiora il paradosso: parliamo di metodo, a prescindere dall’esito positivo (o meno) sul nome di Pietro Quaresimale che, diciamocelo, non trova tutti d’accordo neanche tra taluni appartenenti agli stessi partiti di riferimento e che comunque lo hanno proposto come figura ideale.

E’ infatti vero che, ad esempio, a Paolo Tancredi, già nel corso della riunione di Pescara, fu chiesta e richiesta la disponibilità, non ottenuta. Anche ieri a Roma si è ripetuta la stessa, identica situazione. Con la stessa, identica risposta.

A quel punto, ma già ieri, la candidatura di Quaresimale sarebbe dovuta essere formalizzata, o no? E’ davvero impossibile, con poche telefonate, condividere in una nota stampa tale decisione? Non lo è, ed allora si è portati a pensare che Pietro Quaresimale, alla fine, rimarrà la scelta da “soluzione unica” per uscire fuori da un impasse politico che è evidentissimo, considerando che nessuno, nel centro destra teramano, nelle ultime 48 ore, è disposto a rilasciare anche solo una mezza parola.

E Quaresimale? E’ alla finestra ed attende. Con signorilità (troppa) e disponibilità (troppa).

Ma se alla fine sarà pronto anche lui a dire: “No grazie”?