ATRI – Avremmo voluto raccontare e commentare l’ultimo Consiglio Comunale nel quale finalmente siamo riusciti a discutere di Sanità con i Consiglieri comunali e regionali, se non fosse che poi il dibattito è stato funestato da un improvviso attacco isterico da parte del Sindaco Ferretti. Egli, nel suo ruolo istituzionale, invece di ammorbidire, ricucire, proporre soluzioni unitarie, è scoppiato in un inutile, forsennato ed incredibile alterco con un consigliere dell’opposizione.

Immaginando la tensione accumulata, strattonato dai suoi da una parte all’altra, confuso e inefficiente, Ferretti non ha retto e ha voluto dimostrare la sua forza e fermezza con un’uscita che ha sfiorato la farsa e il comico.

Sindaco, siamo sinceramente preoccupati! Si prenda una piccola vacanza, si riposi se le può essere utile, e ricordi che è il garante di tutti.

Ma veniamo a cose più serie!

Ci sembra utile ricapitolare brevemente la nostra posizione sul ruolo del nostro Ospedale e sulla Sanità in generale.

  E’ necessario non disperdere la grande esperienza maturata con l’emergenza Covid 19 che ci ha dato tanta apprensione, ma anche tanto lustro e vanto.

Se noi adesso, non trasformiamo questo lustro e vanto in qualche cosa di concreto, di affidabile e di duraturo, rimarrà solo un bel ricordo.

Al contrario, se partiamo da ciò per costruire un processo nuovo di espansione e di presenza qualificata nella sanità provinciale e regionale, allora avremo ottenuto qualcosa di veramente importante e nuovo che va oltre le vecchie e solite lamentazioni dell’abbandono di Atri, della sua marginalità e della sua decadenza e via piangendo con il cappello in mano.

Noi avvertiamo la necessità di una progettualità nuova, di una iniziativa politica forte e unitaria che è già venuta dalla risoluzione approvata alla unanimità dal Consiglio Comunale e che riteniamo un punto fermo ed importante che ci deve aiutare a metterci in moto per la sua realizzazione, ognuno nel proprio ambito.

La mission di questa pianificazione futura è quella di non interrompere la normale attività dell’Ospedale rinnovato e potenziato, anche in presenza di eventuale emergenza infettiva, con conversioni e riconversioni dannose e costose.

Nel Presidio di Atri questo è possibile dedicando interamente il padiglione C ad accogliere e gestire l’emergenza epidemica, separato ed isolato dai padiglioni B ed A dove verranno compattati i reparti e servizi necessari per garantire le normali prestazioni sanitarie in maniera definitiva.

Questa è sicuramente l’occasione propizia per una riflessione, definizione e giusto potenziamento della nostra struttura sanitaria, per richiedere e definire un progetto e un ingresso del S. Liberatore nella rete degli Ospedali che entreranno a far parte del Piano Pandemico Regionale.

Purtroppo non possiamo fare a meno di riscontrare una assenza del Sindaco del nostro Comune nella fase in cui bisognava farsi sentire adeguatamente presso gli organismi sanitari e politici provinciali e regionali per portare avanti quanto concordato nei documenti sottoscritti. Ciò forse è dovuto a resistenze interne e posizioni contraddittorie venute fuori nell’ultimo Consiglio?

Noi pensiamo che chi non riesce a confrontarsi con chi la pensa diversamente forse perché si sente tanto potente da poterne farne a meno o perché pensa che è più furbo fare finta per poi procedere come meglio crede, persegue una politica perdente che non fa fare un passo in avanti a nessuno.

La politica dei cosiddetti furbi può avere anche dei risultati immediati, ma a lungo andare si scopre l’asfissia che travolge anche chi la pratica.

   Noi vogliamo far rilevare la incapacità politica della maggioranza e della Giunta Ferretti-Astolfi ad aprirsi, ad ascoltare, in una parola a “confrontarsi” anche al loro interno.  Pensano forse che così si fanno delle “concessioni” agli avversari politici?

 Loro comandano e basta!  Salvo quando hanno l’acqua alla gola richiedere interventi che per poi “scordarsi” anche di ringraziare.    

                    IL CIRCOLO DEL PARTITO DEMOCRATICO DI ATRI