TERAMO – Tanta l’attesa, piccola la risposta, almeno dalle primissime indicazioni riscontrate stamane a Teramo: abbiamo visitato cinque bar trovandone tre chiusi e due con zero-clienti-zero. Sembrerebbe essere decisamente diverso il discorso per le parrucchierie, con prenotazioni già fissate per l’intera settimana, o quasi, in più parti.

Appare scontato che gran parte delle stesse attività commerciali debbano ancora strutturarsi al meglio o, per taluni, necessiti ancora tempo per portare a termine gli interventi necessari al rispetto delle restrizioni in essere.

Ci si risveglia, pertanto, da uno stato di fermo assoluto che non avrebbe mai potuto consentire, d’incanto, che tutto tornasse come prima.

Ad essere già pieni, ovviamente previa prenotazioni, parrucchieri e centri estetici che però, con le attuali norme,
vedono di fatto dimezzata la clientela giornaliera. “Oggi qualche cliente è entrato. C’è chi è venuto a ritirare cose che aveva fatto mettere da parte e qualcuno a comprare ma senza provare – racconta Franca Labrecciosa, titolare di tre negozi di abbigliamento in centro – Io al momento riapro un solo negozio, poi vedremo come va. Il personale è in cassa integrazione e al momento non li faccio tornare perché se si ammalano la responsabilità è la mia. Se non si chiarisce questo punto ci sono tutta una serie di problemi”.
A confermare come la ripartenza proceda lentamente anche Dario Sfoglia, titolare di due negozi storici di borse in centro storico. “E’ una ripartenza molto lenta, tranquilla – sottolinea – commercialmente c’è chi ha cominciato con la scontistica. Se non aiutiamo le persone economicamente non ripartiamo. Oggi è come aprire un’attività commerciale nuova, ci vorrà almeno un anno e mezzo per tornare a regime”.
Oggi sono ripartite anche le attività di parrucchieri e centri estetici, tra tante prenotazioni e mille difficoltà.
“Siamo ripartiti, si deve fare” – dice Valeria Calabrese, parrucchiera, “certo con le prenotazioni larghe, perché bisogna garantire la massima sicurezza, se prima facevo venti clienti al giorno adesso ne faccio otto”. E se nei bar nonostante non ci fossero file qualche persona in più si è vista, per i ristoranti
bisognerà aspettare i prossimi giorni. “La riaperture non potevano essere immediate – commenta Valerio Di Mattia,
presidente di Aria (associazione ristoratori Abruzzo). Riavviare il servizio vuol dire anche far tornare i collaboratori in azienda, riallestire le cucine. Sicuramente ci sarà una graduale riorganizzazione e le riaperture arriveranno. Forse per il 3 giugno il settore sarà in buona parte riattivato” .

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