TERAMO – “E’ una telenovela che dura da troppo tempo e che deve necessariamente finire”. E’ deciso sulla validità della fase di vendita della Gran Sasso Teramano SpA, il Presidente della Provincia di Teramo, Diego Di Bonaventura, che questa mattina nel corso della conferenza stampa per illustrare il bando, si è detto “convinto che con la vendita della società si aprirà una nuova fase di rilancio per la nostra montagna”.

Il bando è chiaro ma ci è parso utile e trasparente ribadire alcuni concetti onde evitare ogni speculazione e soprattutto per lanciare un messaggio chiaro: non c’è ragione di avere timore per il futuro della montagna tutt’altro ha dichiarato il presidente Diego Di Bonaventura –  il bando è aperto tutti possono partecipare anche i Comuni o le Amministrazioni separate; nessun impianto verrà smontato o portato via perché è una precisa condizione del bando fino alla fine del pagamento dell’ultimo centesimo nei prossimi quattro anni non si può toccare nulla. Siamo di fronte ad uno spartiacque, in questi anni mantenere aperti gli impianti è stato un calvario. La liquidazione è stata aperta dalla precedente amministrazione, a targa Pd, che non è riuscita a riportarla in bonis, nonostante i numerosi tavoli fatti quelli che si continuano a invocare anche oggi,  semplicemente perché non ci sono le condizioni amministrative e legislative per farlo. Quando si governa bisogna avere il coraggio delle scelte anche quando sono difficili: io me le sto assumendo sapendo che da questo momento si può scrivere una nuova storia”.

Siamo alle battute finali di un processo partito nel 2016″,  ha dichiarato Antonella Ballone, presidente della Camera di Commercio del Gran Sasso, socio di maggioranza, con la Provincia, della società che gestisce gli impianti e i beni delle stazioni sciistiche di Prati di Tivo e Fano Adriano. “Credo che lo stiamo gestendo nel modo migliore. Come soci abbiamo chiesto un bando pubblico con una fase di massima trasparenza. La Camera di Commercio vuole tutelare il territorio e sostenerlo e questo prescinde dalla società che gestisce gli impianti. Da questo momento saremo molto attenti allo sviluppo di quest’area che negli anni, diciamo così, ha subito frizioni molto forti. Non dobbiamo mai dimenticare che agiamo nel segno della legge e che le norme, la 175 del 2016,  impongono la dismissione delle partecipazioni in perdita, concetto più volte ribadito dalla Corte dei Conti”.

 

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