GIULIANOVA – Si è svolta questa mattina al Kursaal la premiazione del V Concorso “Ester Pasqualoni”. Organizzata dalla Commissione comunale per le Pari Opportunità, l’iniziativa è nata con l’intento di sensibilizzare gli studenti sul tema della violenza di genere, nel segno del ricordo della dottoressa Ester Pasqualoni, oncologa al “Val Vibrata” di Sant’Omero, uccisa barbaramente cinque anni fa nel parcheggio dell’ospedale. “Ho sognato” era il titolo delle brevi composizioni libere richieste agli studenti della Provincia. Il primo premio, quest’anno, è andato ad Anna Pavone, alunna della II G dell’ Istituto Comprensivo Roseto 2; il secondo a Paolo Molinis, della I E della Media Bindi di Giulianova. Terza classificata Arianna Paolini, II D della Scuola Media di Tortoreto. Samanta Begaj (II G dell’I.C. 2 di Roseto ) è stata premiata con una menzione speciale. “Ogni anno – commenta il Vice Sindaco Lidia Albani – l’ Amministrazione comunale supporta con entusiasmo questo concorso, una competizione che non è una gara di bravura ma una risposta convinta alla violenza di genere ed un tributo dovuto ad un medico eccezionale e ad una grande donna, come è stata la dottoressa Pasqualoni. Ringraziamo di cuore la giuria e la presidente Alessandra Angelucci che, come sempre, si è spesa moltissimo per la riuscita del concorso. Il nostro grazie sentito anche ai dirigenti scolastici e ai docenti di tutti gli istituti partecipanti”. “Le Pari Opportunità- aggiunge la presidente della Cpo comunale Marilena Andreani – sono una lezione che si impara già nell’adolescenza. Per questo non ci stanchiamo di ascoltare i ragazzi, gli adulti di domani a cui è affidata una grande responsabilità, quella del vero rispetto dei diritti e della piena maturità della coscienza civile.” La storia di Ester Pasqualoni – sottolinea la presidente della giuria del concorso Alessandra Angelucci- ci ha insegnato che le nostre scelte e le nostre azioni determinano la bellezza del mondo in cui viviamo. Al di là dei riconoscimenti meritatamente assegnati oggi, a noi interessa che i ragazzi e le ragazze apprendano una sana affettività e sappiano come muoversi davanti alle molteplici e subdole forme di violenza. Anche per questa edizione, gli studenti hanno consegnato testi profondi, specchio di un lavoro accurato. Nei loro sogni hanno immaginato un futuro davvero bello e possibile. E i loro sogni devono essere i nostri punti di partenza, per lavorare nella costruzione di una società che sia davvero degna di accoglierli, crescerli, farli diventare adulti”.