ROMA – La costa teramana fa ancora una volta la conta dei danni dopo le ultime devastanti mareggiate. A Pineto si è verificato il crollo di un tratto di pista ciclabile lungo il litorale nord, mentre ad Alba Adriatica tratti di spiaggia sono stati azzerati con gravi danni agli stabilimenti. A Roseto e a Cologna Spiaggia si è dovuto interdire l’accesso ad ampi tratti di lungomare, e ingenti danni si registrano anche a Silvi. All’attività dell’uomo, che sta intensificando la furia di molti fenomeni naturali, non può aggiungersi anche l’inerzia dei soggetti istituzionali che dovrebbero intervenire con lungimiranti progetti di gestione e di contenimento. Il governatore Marsilio, dopo l’ennesimo disastro, ha annunciato la richiesta di 50 milioni di euro al Governo. Vorrei però ricordare come il Ministero dell’ambiente abbia predisposto già dallo scorso anno le nuove linee guida nazionali per la difesa della costa, e sarebbe ora di metterle seriamente in pratica, di concerto con tutte le amministrazioni locali, senza aspettare il verificarsi dell’emergenza, come purtroppo accade sistematicamente. Emergenza a parte, non è più possibile procrastinare sine die una soluzione di lungo termine per l’erosione costiera, affrontata finora soltanto con i cosiddetti ripascimenti morbidi, i quali hanno solamente determinato un enorme sperpero di soldi pubblici senza risolvere alcun problema. Il MoVimento 5 Stelle sta cercando da anni di sensibilizzare amministrazioni e cittadinanza sulla gravità di questa problematica, restando sostanzialmente inascoltato.