MONTORIO AL VOMANO – Montorio Polis ha nominato, nei giorni scorsi, i propri referenti. Garante del gruppo è Roberto Di Luigi, coordinatore Marco Di Loreto. L’assemblea, inoltre, ha approvato la carta dei valori, di seguito riportata.

“MONTORIO POLIS: CARTA DEI VALORI
Ripartiamo da una parola del passato, evocativa, carica di significato, per gettare un ponte con il futuro: Polis.
Polis come idea di città: lavorare per il bene comune vuol dire, in primo luogo, avere una chiara visione del domani, immaginare il nostro territorio in divenire, dotarsi dei mezzi e delle competenze necessarie per realizzare il domani.
Polis come idea di buona politica: l’accezione politica è sottesa ad ogni nostra scelta quotidiana e fare buona politica diventa il mezzo per contrastare la disaffezione all’impegno civico che, oggi, investe le nuove generazioni. La politica non è solo impegno elettorale ma, al contrario, è cultura, condivisione delle idee e approfondimento.
La Polis che vogliamo, è una Polis in cui sia bello vivere e lavorare, una Polis in cui la speranza di un domani migliore possa cedere il passo al pessimismo e allo scoramento degli ultimi decenni.
Immaginiamo una città che punti allo sviluppo e al lavoro presupponendo, però, sempre la salvaguardia dell’equilibrio ambientale e della qualità della vita.
Una reale “svolta” Green, anche e soprattutto in ambito industriale ed impiantistico, ci impone di valutare idee e progetti sempre in rapporto all’effettivo impatto ambientale e al rispetto primario del territorio che ci circonda.
La città che immaginiamo è una città in cui il turismo possa rappresentare il filo conduttore e il fine ultimo di ogni scelta amministrativa: valorizzazione delle eccellenze tipiche, enogastronomiche e culturali, storia e tradizione, sostegno alle associazioni e a tutte le espressioni culturali.
Immaginiamo una città che abbia il coraggio di recepire e sostenere le nuove sfide dei nostri tempi, senza paura o preconcetti di sorta.
Vogliamo un territorio in cui la mobilità sostenibile diventi la regola, quale doverosa scelta di sistema, e non una mera eccezione.
Immaginiamo un territorio alla ricerca di una propria caratterizzazione, che sia in grado di rivestire il proprio ruolo in ambito provinciale e regionale a “schiena dritta” e senza timori reverenziali o qualsivoglia sudditanza di partito.”