L’ha rifiutata  per due volte. Infine gli è stata assegnata in un incontro del comitato per la sicurezza voluto e presieduto dal Ministro Lamorgese: don Maurizio Patriciello, il parroco  anti camorra di “San Paolo Apostolo” al Parco Verde di Caivano  ore vive  sotto scorta.  Ancora una volta – come ha fatto anche il parroco del centro don Guanella di Scampia Don Aniello Manganiello  –  ha chiesto di farne a meno , ma  questa volta è stato valutato necessario  e urgente assegnargliela e lui ha accettato “in spirito di obbedienza”. La decisione arriva dopo le nuove minacce e una bomba  sulla porta della sua parrocchia e le voci che si susseguono su un possibile “interessamento” di alcuni clan di camorra nei suoi confronti. Don Patriciello è noto per il suo impegno contro lo spaccio di droga nella sua città  di Caivano  – considerata la piazza di spaccio più grande d’Europa –  e contro i reati ambientali nella cosiddetta ‘Terra dei fuochi’ tra le province di Napoli e Caserta, ed è tra gli animatori del Comitato per la liberazione dalla camorra di Napoli, con il quale ha preso parte a diverse manifestazioni .

Anche Padre Maurizio Patriciello lunedi 23 maggio  sarà a Teramo, in Piazza Martiri della Libertà, per incontrare gli studenti che parteciperanno calla cerimonia di ricordo del XXX anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio  organizzata dal Premio Borsellino, in collaborazione con l’associazione nazionale magistrati abruzzesi e il Comune di Teramo. dove morirono dilaniati  Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. E con loro tutte le vittime delle mafie.

30 anni, sono passati da quel 23 maggio del 1992 ma la storia di un parroco di periferia privato della propria libertà per poter annunciare il Vangelo, ci testimonia  che è ancora necessario  parlare di mafia, di mafiosi, di vittime. Ma non come un ricordo, un fatto di storia.  Parliamo di mafia, di mafiosi, di vittime come un fatto reale, presente, che si può toccare e vivere ogni giorno, ogni momento.