TERAMO – Nel corso delle attività di archeologia preventiva, avviate presso la località Piano d’Accio nell’ambito dell’intervento di completamento del polo agro-bio-veterinario, sono state rinvenute delle sepolture riferibili all’età del ferro. A seguito della scoperta, la Soprintendenza ABAP per le Province di L’Aquila e Teramo ha richiesto lo scavo archeologico di tutta l’area di progetto, al fine di portare in luce in modo completo le sepolture dell’antica necropoli. L’Università di Teramo, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza, ha quindi prontamente incaricato un team di professionisti che stanno eseguendo lo scavo e il recupero dei resti archeologici; si tratta degli archeologi Alessandro Mucciante e Iolanda Piersanti, della restauratrice Laura Petrucci e dell’antropologa Samantha Fusari, coadiuvati dalla ditta Progeco srl.

Allo stato attuale sono state individuate due aree della necropoli, che si compone di tombe del tipo “a circolo”, caratterizzate dalla presenza, al centro del circolo di pietre che segnala la tomba, di una fossa contenente il defunto e il suo corredo. Si tratta per lo più di vasi ceramici di varia tipologia, simbolo del banchetto aristocratico, di armi in ferro nel caso degli individui di sesso maschile e di fibule e fusaiole per le donne. Di particolare interesse la sepoltura di un bambino, che presenta al collo un torques in ferro, un collare tipico delle tombe infantili, che trova confronto anche nella necropoli scavata a Teramo, in località La Cona, nell’ambito dei lavori del Lotto 0.

Allo stato attuale, le sepolture sembrano collocabili fra il VII e il VI sec. a.C., ma solo lo studio di dettaglio dei materiali rinvenuti potrà fornire ulteriori elementi cronologici.

Il ritrovamento, di grande interesse per la comprensione delle dinamiche insediative del I millennio a.C., rientra in quei casi in cui, come previsto anche dal Codice degli Appalti, lo scavo archeologico esaurisce le ragioni di tutela; pertanto, terminate le attività di ricerca, l’area sarà libera e si potrà realizzare l’opera pubblica prevista, ovvero un edificio dedicato alla degenza grandi animali. L’Università di Teramo e la Soprintendenza stanno già lavorando in vista di un accordo di valorizzazione, affinché i reperti archeologici vengano restaurati, studiati, pubblicati e valorizzati mediante la loro musealizzazione presso gli spazi messi a disposizione dall’Università stessa.

Lo straordinario rinvenimento e le iniziative di valorizzazione del sito sono stati illustrati questa mattina in conferenza stampa dal Rettore di Unite Dino Mastrocola con Cristina Collettini, soprintendente ABAP (Archeologia, Belle Arti e Paesaggio); Gilda Assenti, funzionario archeologo ABAP; gli archeologi Iolanda Piersanti e Alessandro Mucciante; Liborio Stuppia, Rettore dell’Università di Chieti-Pescara; Pietro Costantini, capo delegazione FAI Teramo e i docenti dell’Università di Teramo Paolo Coen e Alessia Colosimo.

In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia sarà possibile visitare, domenica 16 giugno, il cantiere archeologico e ascoltare il racconto dei professionisti relativamente alle scoperte e alle attività che si stanno conducendo. L’evento, su prenotazione, è organizzato grazie alla sinergia fra Soprintendenza, Università di Teramo e FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano, Delegazione di Teramo. La prenotazione potrà essere effettuata sul portale FAI Prenotazioni al link: https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/cantiere-aperto-la-necropoli-dell-eta-del-ferro-in-localita-piano-d-accio-24129/ oppure https://bit.ly/3wYhwya.

ASCOLTA DINO MASTROCOLA