Riceviamo e pubblichiamo:

E’ vergognoso che il nipote di Benito Mussolini invece di chiedere scusa per i crimini del nonno si dica orgoglioso del cognome che porta. E’ un modo implicito per fare apologia del fascismo. Evidentemente la Meloni lo ha candidato proprio per questo motivo. Si può andare orgogliosi del cognome di una brava persona non di un dittatore assassino che usò l’omicidio politico e la violenza squadristica per cancellare ogni libertà in Italia, che si rese responsabile di crimini contro l’umanità in Libia, Etiopia e nei Balcani, che fece uso di armi chimiche contro civili, che bombardò le città spagnole repubblicane, che si schierò con Hitler, fu complice dell’Olocausto, mando centinaia di migliaia di giovani italiani verso la morte, che lasciò il nostro paese in macerie. La carriera di Mussolini è quella di un traditore del movimento operaio e socialista, che si mise a libro paga di industriali e latifondisti per schiacciare con l’assassinio e il bastone le classi popolari di questo paese. Di cosa va orgoglioso Caio Giulio? Delle coltellate a Matteotti e ai fratelli Rosselli, delle bastonate che uccisero Amendola e Gobetti, della galera in cui morì Antonio Gramsci? Degli eccidi delle Brigate nere e dei tedeschi in tutta Italia? Degli italiani morti nei campi di sterminio? Ci dica Caio Giulio di cosa va orgoglioso?

Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea