Sapete cosa mi sento di scrivere in questi momenti, da teramano tifoso del Teramo Calcio?

Non piangiamoci addosso se Iachini dovesse dirci in conferenza stampa che la trattativa con Sabatino Cantagalli sia definitivamente tramontata. Guardiamo subito al domani: Luciano Campitelli non resterà insensibile a questa nuova situazione e con lui, ne sono certo, non lo saranno Ercole Cimini, Luigi Di Battista e Mauro Schiappa. E con loro, ne siamo altrettanto certi, non rimarrà insensibile Nicola Di Matteo, che non lo è mai stato perché ha sempre sentito forte la voglia di dimostrare proprio a questa città, che lo aveva “bollato” in maniera sbagliata, di che pasta è. Non un accentratore, non uno che detta le condizioni del “prendere o lasciare” ma che, al contrario, crede che l’unione faccia la forza. E stavolta voglio sperare che non resterà insensibile neppure Sabatino Cantagalli, che avrà un motivo in più per dimostrare che al Teramo Calcio tiene anche lui, eccome e, forse, sarebbe opportuno chiedere a Francesco Quintiliani se un ventaglio di così ampio respiro piaccia, visto che in un’intervista rilasciata ad ekuonews, dichiarava che uno dei primi obiettivi da perseguire sarebbe stato il coinvolgimento del territorio.

Ecco: ripartiamo da questa eventualità, da un’idea che però non nasce dalla sola fantasia di un inguaribile ottimista, che pure qualche verifica preventiva con molti di loro l’ha fatta, seppur non con tutti. Facessero tutti parte del Teramo Calcio di domani, non farebbe paura neppure la tanto temuta scadenza del 24 giugno, perché non mancherebbe neanche la liquidità necessaria, nella certezza che Emilio Capaldi abbia già tutto pronto, versamenti esclusi.