PESCARA – Un nuovo modello di gestione per la sanità abruzzese, che passa dalla definizione di un sistema unico per lo scambio dei dati e arriva a una rivalutazione del ruolo manageriale dei direttori delle Asl, che da esecutori diventano artefici degli equilibri.

Lo ha presentato, questa mattina a Pescara, l’assessore alla Salute Nicoletta Verì, nel corso del convegno “Il modello Abruzzo per la sanità del futuro: il ruolo della Corte dei Conti tra gestione tecnica, controllo e responsabilità” a cui sono intervenuti – collegati in videoconferenza – anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci e il presidente della Regione, Marco Marsilio.

Un momento di confronto sulla sinergia che negli ultimi anni si è consolidata tra Regione e Corte dei Conti sulla gestione dei processi amministrativi, con una particolare attenzione all’ambito sanitario.

All’incontro, coordinato dal Presidente aggiunto della Corte dei Conti Tommaso Miele, hanno partecipato il direttore del Dipartimento Sanità Claudio D’Amario, il dirigente del Servizio Finanziario del Dipartimento Ebron D’Aristotile, i direttori generali e i vertici delle Asl, il sindaco di Pescara Carlo Masci, il procuratore della Repubblica di Pescara Giuseppe Bellelli e il procuratore aggiunto Anna Rita Mantini, il procuratore regionale della Corte Conti Giacinto Dammicco, i magistrati contabili Marco Villani, Stefano Siragusa e Giovanni Guida, gli avvocati Gianfranco Iadecola ed Ernesto Torino Rodriguez.

“Quando mi sono insediata – ha spiegato l’assessore Verì – mi sono resa conto che il sistema sanitario regionale disponeva di una mole notevole di dati, che però non venivano mai messi a sistema per una lettura organica e ragionata. Per questa ragione, ho chiesto al Dipartimento di avviare un percorso di rielaborazione dei dati, finalizzato a farci comprendere il contesto in cui andavamo ad operare anche rispetto a benchmark nazionali, così da avviare una programmazione economico-sanitaria che da un lato mettesse in sicurezza i conti regionali e dall’altro fosse in grado di migliorare l’offerta sanitaria regionale”.

Il sistema nato da questo lavoro si chiama Sicora e si articola su 4 pilastri principali: controllo (attraverso la costituzione di un tavolo di monitoraggio regionale, sul modello di quello nazionale, per l’analisi periodica degli scostamenti economici, patrimoniali e gestionali), azione (con la previsione di piani di rientro in caso di scostamenti negativi), pianificazione (linee di indirizzo, definizione dei tempi di approvazione delle misure, definizione dei criteri di riparto del fondo sanitario), intervento (attraverso la discrezionalità gestionale dei manager Asl).

“Il Sicora – continua l’assessore – si integra con il Nisan (un sistema, già in funzione in Abruzzo, che analizza i costi standard in ambito sanitario rispetto a strutture e discipline) ci permetterà di allocare meglio le risorse, privilegiando la qualità e la quantità delle prestazioni erogate”.

Il sistema sanitario abruzzese ha un costo annuale di circa 2 miliardi e 700 milioni di euro: poco più di 2100 euro per abitante. Sul fronte economico-finanziario, il sistema è in equilibrio e ha chiuso il 2021 con un utile di 16 milioni di euro, nonostante i maggiori costi sostenuti per far fronte alla pandemia e solo in minima parte coperti da trasferimenti nazionali, oltre all’aumento della spesa per l’assunzione del personale (rispetto alla fine del 2018, oggi risultano in servizio 1870 unità in più nelle Asl).

Il Ministro Schillaci ha rimarcato come “l’Abruzzo sia un esempio dello sforzo profuso con tanta caparbietà per uscire da una situazione di disequilibrio della spesa che è stato drammatico. La spesa sanitaria assorbe in tutte le regioni italiane quasi l’ottanta per cento del totale e ciò perché il bene della salute è quanto di più prezioso per l’essere umano e pertanto il legislatore ha ritenuto opportuno riporre le decisioni di questa missione fondamentale alle regioni quale luogo più vicino ai cittadini fruitori del servizio. Molte luci quindi nella sanità abruzzese, sia nella cura delle malattie sia nella gestione amministrativa, ma ancora tante ombre: ci sono ancora ampi spazi di efficientamento per una spesa che alle volte paga troppo la sua capillarità. Proprio la positiva sinergia che si è creata in Abruzzo fra la Corte dei Conti ed il sistema sanitario nel suo complesso può aiutare a rimuovere queste criticità. Nelle relazioni della Corte e nei suoi giudizi di parificazione infatti traspare evidente questo confronto permanente a cui non si può non riconoscere un valore positivo nei miglioramenti registrati nella gestione amministrativa sanitaria abruzzese”.

Il Presidente Marsilio, nel suo intervento, ha chiesto al Ministro di modificare i riferimenti normativi che regolamentano i bilanci dei sistemi sanitari regionali. Ci sono eventi eccezionali, come ad esempio le spese sostenute per la pandemia o l’aumento esponenziale dei costi energetici registrato negli ultimi mesi, che non possono essere ricompresi tra le voci ordinarie, perché creano pericolosi disequilibri che andrebbero ad impattare sul livello dei servizi, riducendo prestazioni e bloccando nuovamente le assunzioni. Spunti di riflessione accolti con interesse da Schillaci, che ha assicurato un approfondimento delle questioni, peraltro comuni a tutte le Regioni italiane.