TERAMO – Presentato stamane in conferenza stampa il progetto sul “Due di Coppe”. Le storiche colonne poste all’ingresso di Corso San Giorgio saranno restaurate e ricollocate al loro posto. Un simbolo di rinascita della città come è stato presentato: un progetto voluto fortemente dal gruppo consiliare “Teramo Vive” e ideato da Carmine Di Giandomenico assieme ai progettisti, gli ingegneri Roberto Di Berardino e Alfonso Di Felice.  Il tutto si inserisce all’interno del Progetto Paride e sarà quasi a costo zero per il Comune.

LA GENESI DEL PROGETTO:
La volontà, da parte dell’amministrazione comunale, di recuperare i “Due di coppe” (manufatti storici lapidei posti in una condizione di abbandono all’interno della Villa Comunale) ha fatto sì che ci si interrogasse sulla struttura espositiva su cui porre i due vasi simbolo della comunità teramana. Da una parte si è ipotizzata la riproposizione della struttura portante classica raffigurata nelle foto d’epoca, dall’altra si è pensato ad una nuova configurazione che rileggesse in chiave contemporanea le colonne portanti i due manufatti.
Le modifiche urbane, architettoniche e scenografiche succedutesi negli anni hanno modificato radicalmente l’aspetto di Piazza Garibaldi (considerando anche il recente restyling di Corso S. Giorgio), pertanto si è ritenuto opportuno pensare ad una struttura al passo con i tempi, dal costrutto classico ma leggero, dal taglio contemporaneo, incentrata su un’idea di fondo fortemente ancorata al territorio ed alla città. L’idea prende origine dalla combinazione di quattro elementi che si intersecano e danno vita ad un nuovo monumento contemporaneo, ma elaborato con taglio classico.
I nuovi “Due di coppe” sono un monumento ed in quanto tali sono simboli portatori di un messaggio forte.

I QUATTO ELEMENTI:
La colonna: è un ibrido di elementi tuscanici (le proporzioni, il capitello ed il basamento) e dorici (le scanalature). La scelta è dettata dalla volontà di non distrarre l’osservatore con elementi scultorei tipici del capitello degli ordini
corinzio e ionico e dalla necessità di creare un chiaroscuro sul fusto attraverso l’illuminazione naturale ed artificiale.
L’andamento regolare del capitello permette una più facile sistemazione del vaso sulla sommità delle colonne. Le
colonne saranno spezzate in due punti e cave al loro interno per interagire con gli altri elementi costituenti la nuova struttura; esse rappresentano il territorio teramano e gli squarci simbolizzano il terremoto che lo ha colpito
duramente.
I tubi innocenti: sono posti all’interno della colonna cava e rappresentano la struttura portante su cui grava il
peso del vaso in sommità. Essi sono visibili attraverso le fratture e simbolizzano la popolazione teramana dal
carattere forte ed in grado di sopportare le difficoltà rappresentate dalla colonna danneggiata. Il popolo che non
abbandona il suo territorio ma, al contrario, lo sorregge, sostenendo anche (e soprattutto) la sua storia e la sua
cultura (il Due di Coppe).
Il velo: sfiora la colonna creando un forte impatto scenografico. Esso simbolizza il mantello di San Berardo (santo
patrono della città) che protegge il territorio (la colonna). Il velo termina con una curvatura accentuata: tale
espediente è utilizzato per creare una protezione al vaso ma anche per installare lo stemma della città che
sovrasterà la coppa e darà paternità culturale all’opera.
L’illuminazione: il quarto elemento si collega al Progetto Paride il cui obiettivo è quello di collocare, in punti
strategici, nuove fonti luminose per aumentare l’appeal di alcuni scorci della città. Le luci posizionate all’interno della colonna saranno del tipo Led RGB: i colori potranno essere cambiati in remoto ed essere utilizzati per eventi e celebrazioni. Le fonti luminose saranno poste principalmente in due punti; all’interno della colonna cava per far
risplendere i tubi innocenti e celebrare l’attore principale del territorio teramano: la popolazione; all’interno della
coppa per far risaltare il simbolo della città.

IL RENDERING: 

Presentazione Due di Coppe

 

L’INTERVISTA: