“Noi non ereditiamo la Terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli”

Oggi appuntamento a Roseto per difendere la Riserva del Borsacchio da un piano edilizio che la comprometterebbe.

Lo scaduto consiglio comunale di Roseto che – senza paura assembramenti covid  sarebbe già a casa – e un Sindaco che resta una brava persona ma si potrebbe apprestare a riaprire il suo prestigioso studio di avvocato dopo 5 anni di pessima gestione amministrativa, porta in votazione il P.A.N. Piano di Assetto Naturalistico della Riserva naturale regionale del Borsacchio. Istituito 16 anni fa. Si non è una battuta. Non siamo su scherzi a parte. 16 anni. Ma se ne ricordano ora. Perché? Cosa ci sarebbe dietro? Perché imporre a fine consiliatura scelte così determinanti per l’avvenire della città? Cosa ci sarebbe dietro?

Secondo molti cittadini e tutte le associazioni ambientaliste “la Conservazione della natura non fa parte del Piano. E c’è addirittura un “Programma Edilizio”. Nulla per la protezione dei nidi, dei corridoi ecologici, etc”. E ancora scrivono: “Nel merito del PAN ci sono vari punti davvero preoccupanti che, invece di promuovere una tutela ambientale ne compromettono seriamente la possibilità di protezione”. Veramente i consiglieri vorranno approvare questa cosa? Chi lo chiede?

Eppure la salvaguardia e la protezione dell’ambiente sono temi sempre più importanti: arrivati al 2021, bisogna iniziare a comprendere l’importanza di prenderci cura del nostro territorio. Che vive interagendo, mantenendo un equilibrio ben preciso. Ma l’equilibrio si sta spezzando e l’ambiente sta per cadere in un baratro scuro. Alluvioni, incendi, rifiuti chimici sotto terra, isole di plastica, mari neri di petrolio, esplosioni nucleari… ecco lo scenario che si presenta davanti agli occhi dell’uomo sacrifica il pianeta sull’altare delle proprie ambizioni. I ghiacciai si stiano sciogliendo, varie specie di esseri viventi scompaiano ogni giorno e il consiglio comunale a fine ciclo di Roseto non ha di meglio da fare che approvare un piano che, secondo gli esperti ambientalisti “…è pessimo. E’ troppo spostato sull’edilizia e poco sulla natura di una perla della costa e non solo”.

Non sto parlando del “Niño”. Non sto parlando dell’inquinamento delle falde acquifere? Neppure delle guerre per l’acqua potabile? Non parlo di questioni importanti del pianeta Terra. Sto parlando del tuo territorio, di casa tua, e mia, e nostra che amiamo Roseto. Sto parlando del pezzo di terra dove fai il bagno, dove hai fatto l’amore la prima volta, dove hai visto il tramonto più bello, dove giocano i tuoi figli. Sto parlando di una zona turistica unica in Italia, che porta pregio a tutti, molto amato e molto apprezzato. Anche quel piccolo pezza di terra io, tu, noi lo abbiamo preso in prestito e abbiamo il dovere di restituirlo nello stesso stato alle generazioni future. E tu consigliere comunale rosetano veramente voterai questo Piano? Te la senti?

Il PAN in discussione non è lo strumento di pianificazione di un’area naturale protetta; non punta alla conservazione e alla valorizzazione di una riserva costiera; non garantisce, come vuole la legge regionale sulle aree protette, la tutela di una zona con un particolare interesse naturalistico. Questo progetto esclude la conservazione della natura nel Borsacchio, ricco di emergenze geomorfologiche, floristiche, faunistiche, paleontologiche e archeologiche, contrastando dalla legislazione di settore specifica sulla riserva.

Questo PAN che verrà portato in votazione, invece di occuparsi di corridoi ecologici, di specie e di habitat, è un programma per regolamentare antenne, condizionamento, recinti. Nessun intervento di conservazione “attiva”, nessun recupero della fascia dunale e di contrasto all’ erosione. Il PAN di Roseto Borsacchio non prende in esame gli studi per la candidatura a sito della Rete Natura 2000.

Questo PAN prevede un accesso in corrispondenza della “Casa Mataloni”, con tanto di sottopasso ferroviario e passerella alla spiaggia, e ben due parcheggi dietro la ferrovia e la strada nazionale.

Questo PAN – le cui carte del progetto saranno presto sul tavolo di un procuratore già molto indaffarato ad ascoltare i trojan che non sono solo dentro il telefonino di Palamara, visto i ricorsi già scritti – prevede dei premi di cubatura fino al 40% in più per i “manufatti” originari. Invece di recuperare la tradizionale rete sentieristica esistente, se ne prevede una nuova da realizzarsi con nuovi costi

Nella cartografia di questo PAN non sono indicate piste ciclabili e persino l’esistente ciclabile Roseto-Cologna diventa una strada carrabile. Scompaiono i siti archeologici di enorme importanza a partire da quello della sepoltura ostrogota.

Consigliere comunale di Roseto, non crede che la natura e la storia del territorio della Riserva naturale regionale del Borsacchio, e Roseto tutta, non meritano questo PAN. È questo il momento di scegliere tra il passato e il futuro, tra il consumo di territorio e di risorse e lo sviluppo sostenibile. È questo il momento di stringersi intorno alla Riserva e di difenderla per garantire alle future generazioni quel piccolo angolo di natura che le generazioni del passato ci hanno lasciato.

Io, oggi, sarò a Roseto per difendere questo piccolo lembo di terra. Venga con me. E’ Roseto a chiederglielo.