TERAMO – Nelle prime ore dell’alba di oggi, 13 gennaio, a Cerignola sono stati posti ai domiciliari 7 pluripregiudicati tutti ivi residenti e ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di innumerevoli furti di autovetture e ricettazione delle stesse o parti di esse, sistematicamente esercitati ai danni di privati nelle Regioni Abruzzo, Marche e Puglia, in esecuzione di un unico disegno criminoso.

L’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari con l’applicazione del “braccialetto elettronico”, emessa dal GIP presso il Tribunale di Teramo su richiesta della locale Procura della Repubblica, fa seguito alle indagini effettuate dalla Procura della Repubblica di Teramo con l’encomiabile collaborazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Teramo e della Compagnia di Cerignola (FG).

Il dilagante fenomeno dei furti di auto in questa Provincia, negli anni 2018/2019 ha creato un forte allarme sociale, facendo registrare circa 80 episodi specifici, che hanno interessato altrettante autovetture, per un valore stimato superiore al milione di euro.

Per porre un freno all’escalation del fenomeno criminale, il personale del Nucleo Investigativo, a partire dal mese di ottobre 2018, ha sviluppato approfondite attività info–investigative, e partendo da sempre più accurati sopralluoghi nei posti dove avvenivano i furti, ha acquisito soprattutto immagini da sistemi di video riprese sia pubblici che installate presso privati, arrivando ad attenzionare due giovani originari di Cerignola scevri da legami con la provincia di Teramo.

I primi riscontri investigativi hanno evidenziato che i due giovani pregiudicati pugliesi, facevano parte di un gruppo più ampio e specializzato in furti di auto con la tecnica della “centralina” (asportazione del mezzo previa sostituzione della centralina elettronica con altra opportunamente modificata) e gli stessi da anni erano soliti frequentare questa Provincia nonché la vicina Regione Marche, dove mettevano a segno i numerosi e ripetuti colpi, per poi scappare a forte velocità con i veicoli asportati verso Cerignola dove i mezzi venivano cannibalizzati dei vari componenti, ed i telai dati alle fiamme o “tagliati”.

A capo del sodalizio è stato individuato un noto pregiudicato residente a Cerignola che partecipava attivamente a tutte le fasi delle attività delittuose, reclutando e fidelizzando i gregari, pagandone il compenso e provvedendo alla consegna del mezzo asportato ai diversi ricettatori in loco. Il gruppo non aveva contatti con basisti sul territorio ma perfetta conoscenza delle aree da colpire, prediligendo la dorsale adriatica soprattutto per comodità sia per raggiungere gli obiettivi che soprattutto per il veloce rientro in sede con i mezzi rubati, attraverso il tratto autostradale che la parallela statale 16.

Le indagini, svolte tra il gennaio 2018 e l’aprile 2019, hanno appurato che i componenti del sodalizio asportavano, nelle regioni Abruzzo, Marche, e Puglia, almeno 49 autovetture per un valore commerciale quantificato complessivamente in € 600.000,00 (seicentomila). Gli arrestati, uno era già ristretto in carcere, sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. Si evidenzia il lavoro encomiabile svolto dall’Arma dei carabinieri, che ha conseguito importanti risultati investigativi.