TERAMO – “Dopo 31 anni di attesa, anche il Comune di Teramo avrà la sua “Consulta” per la parità e le Pari Opportunità”. A spiegarlo è il gruppo consiliare Insieme Possiamo, con capogruppo Andrea Core, che sottolinea: “Si, si tratterà di una Consulta e non di una Commissione perché così impone il nostro Statuto comunale, ad oggi vigente ma già oggetto di studio e lavoro per una sua riscrittura. Erano gli anni 80, quando sull’onda dei grandi movimenti femministi la questione di genere esplose e raggiunse l’opinione pubblica. Nel 1987 le prime Commissioni Pari Opportunità ad ogni livello istituzionale. Teramo pecora nera nel riconoscere e attuare uno strumento di vitale importanza nell’affrontare quella che allora era la più macroscopica discriminazione nel rapporto uomo donna.
Da “Insieme Possiamo” spiegano: “Lunedì il Consiglio Comunale ha mantenuto la parola e la promessa fatta con tutti coloro che quotidianamente si battono per il rispetto dell’articolo 3 della Costituzione: l’uguaglianza formale e sostanziale di tutti i cittadini. Una necessità che con il passare degli anni è diventata sempre più impellente ed estesa, con la necessità di tutelare nuove e vecchie forme di discriminazione che quotidianamente riempiono le testate giornalistiche e la cronaca del nostro paese. Abbiamo votato il regolamento per la Consulta Pari Opportunità: un’emozione unica, un passo in avanti storico per la nostra Città. E quindi perdonerete se vogliamo tenerci ben lontani dalle polemiche, e restare sul contenuto per celebrare questo grandissimo risultato”.
Il gruppo consiliare aggiunge: “Del resto le forze politiche che oggi provano a recuperare uno spazio e un’agibilità politica, che vengono loro quotidianamente sottratti da un’Amministrazione che lavora con i cittadini per i cittadini, forse dovrebbero spiegare come mai si sono astenute su una delibera che oggi definiscono “un attacco alla democrazia”. La triste impressione è che nella loro incapacità e disattenzione nel leggere le “carte”, siano in qualche modo eterodiretti dall’esterno. Altrimenti non ci spieghiamo l’assordante silenzio sia in Commissione che in Consiglio. La maggioranza ha recepito praticamente tutti gli emendamenti correttivi pervenuti in Commissione, prima di arrivare al dibattito, sacrosanto, che c’è stato in Consiglio Comunale”.
Da “Insieme Possiamo” proseguono: “E allora, stando nel merito, la nostra Consulta, intesa come la Consulta della Città di Teramo, si occuperà della tutela in ogni luogo di tutti i cittadini contro ogni forma di discriminazione: sia che essa riguardi il genere, l’identità o l’orientamento sessuale, sia che essa riguardi l’origine e il colore della pelle di un essere umano, sia che riguardi l’accesso alle cure sanitarie, al lavoro, sia che riguardi condizioni familiari, sia che riguardi la disabilità. E allora la nostra Consulta prevederà la presenza anche della politica, non per lottizzare (questo purtroppo è successo anche laddove si procede con nomine tutte esterne), ma per responsabilizzare le istituzioni a fare proprie le istanze e il lavoro che queste commissioni quotidianamente svolgono: i progetti, le iniziative, le denunce della Consulta di Teramo dovranno essere parte integrante e ricevere risposte nell’azione di questa amministrazione”.
Il gruppo consiliare conclude: “Grazie a chi, con caparbietà e determinazione, ha sempre voluto questo regolamento e questa Consulta, portandola a termine nei primi 3 mesi di amministrazione. Grazie al Sindaco e al ViceSindaco. Grazie a chi, maggioranza e opposizione, ha lavorato con onestà intellettuale e con spirito costruttivo al miglioramento del testo poi approvato. Adesso al lavoro per dargli gambe!”