TERAMO – 4.000 persone in piazza Martiri a Teramo non sI vedevano da tempo. E’ bello averlo potuto osservare e raccontare. In una serata così bella, però, dispiace scrivere che non tutto ha funzionato a dovere. Non è la serata di Capodanno ma quasi: è il 30 dicembre. C’era Cristina D’Avena, l’idolo delle generazioni anni ’80 e soprattutto tanta voglia di stare assieme. Molte famiglie erano arrivate in piazza Martiri qualche ora prima, pensando di consumare un aperitivo o persino la cena, altri comunque erano normali avventori dei bar posizionati in loco.
Il servizio d’ordine, però, aveva previsto, secondo il protocollo, la bonifica dell’area, a partire dalle ore 20:00. Sin qui sarebbe tutto normale ma purtroppo e’ capitato quello che non doveva accadere: famiglie intere allontanate con la forza dai bar, anche mentre stavano mangiando e costrette ad uscire fuori dal perimetro, che disegnava i 4 punti di accesso alla piazza, laddove, per accedervi, erano state collocate alcune transenne. Tutto questo prima del concerto, per procedere ai controlli dell’area e per poter, in un secondo momento, farvi accedere le persone. L’Amministrazione comunale ha assistito impassibile, pur essendo apparsa alquanto contrariata per i fatti. L’Assessore agli eventi Antonio Filipponi è esterrefatto: “Non doveva avvenire in quel modo la bonifica, sicuramente non dovevano essere sgomberate a forza le persone. Chi era all’interno dei bar, poteva anche rimanere“- commenta laconicamente.  Dito puntato, ovviamente, contro le Forze dell’Ordine, “ree” di avere agitato gli animi anzichè placarli. Ma l’ordinanza cosa prevedeva? Non c’era stato un vertice in Prefettura venerdì mattina per definire l’organizzazione dell’evento? L’Amministrazione comunale ha sottovalutato qualche aspetto? Intanto già si pensa a qualche modifica da inserire per il concerto di Ermal Meta del Primo gennaio. In mattinata potrebbe tenersi un’altra riunione del Cor in Prefettura.