TERAMO – Aldo Ulissi fu uno dei giocatori ai quali si affidò il tecnico ungherese Armand Halmos, quando assunse l’incarico di costituire ed allenare la prima squadra calcistica teramana iscritta ad un campionato ufficiale della FIGC, quello di Terza Divisione Marche Abruzzo 1929-30.

Servivano due ali esperte e la maglia di ala sinistra, la numero 11, venne affidata ad Osvaldo Taffoni, quella di ala destra, la numero 7, ad Aldo Ulissi. Tutti e due avevano un discreto passato calcistico nelle file della Sambenedettese e nella Sambenedettese tornarono dopo la parentesi teramana.
Ulissi si mise in mostra subito, già nella amichevole disputata contro il Cluana Portocivitanova, che venne battuto 4-0 (primo tempo 2-0), mettendo a segno la prima rete, mentre la quarta la segnò proprio Taffoni.

Fu di Ulissi il primo goal messo a segno dal Teramo alla prima giornata di campionato, da considerare come il primo in assoluto della storia calcistica teramana realizzato in un campionato ufficiale: il goal numero uno. Dopo un primo tempo finito 0-0 in casa contro le Emilio Bianchi di Ancona, domenica 17 novembre 1929, al 5’ della ripresa Ulissi segnò con un colpo di testa a conclusione di una bella azione di gioco. Tornò a segnare un mese dopo, domenica 29 dicembre 1929, e la sua rete fu la seconda di un esaltante 0-4 esterno del Teramo a Senigallia. Domenica 16 febbraio 1930 alla seconda giornata di ritorno fu sua la rete con la quale il Teramo pareggiò in casa 1-1 con la Vis Pesaro e sua ancora una delle quattro reti con la quale la sua squadra vinse in casa con l’Osimana 4-2.

Complessivamente in quella stagione Ulissi realizzò 5 reti in 12 partite. I tifosi gli affibbiarono il soprannome di “Paparella”, perché in campo la sua sagoma e il suo stile facevano davvero pensare ad una papera che corresse ondeggiando con le due braccia aperte che parevano le ali di un pennuto. Era veloce, forte nel dribbling, aveva un tiro secco e saettante, ma, sebbene non alto di statura e di baricentro basso, appunto come una papera, era svelto anche di testa, capace di sopravanzare in elevazione avversari più alti.

Lasciata Teramo la sua carriera proseguì con successo. Fu attaccante nella Sambenedettese nella stagione 1933-34, nel Campionato di Prima Divisione, Girone G, terminato dalla squadra marchigiana al 14° posto e con una retrocessione in Seconda Divisione. Fu attaccante nella Sambenedettese anche nel campionato 1938-39, allenata da József Zilisy, con il presidente Flavio Panfili, e poi anche nella stagione 1939-40 con il presidente Brancadoro Costantini e con l’allenatore Antonio Morelli.

Smesso di giocare, restò a San Benedetto, dipendente comunale, ma ricordato come una delle più forti ali sinistre della Samb anche per il suo essere stato marinaio del Battaglione San Marco, compagnia da sbarco, che ogni anno reclutava 1000 marinai destinandone 500 in Cina, come accadde ad Ulissi. Continuò ad occuparsi di calcio come preparatore dei giovanissimi e fu maestro del più grande giocatore della storia calcistica sambenedettese, Renato Olivieri, che era suo nipote, essendo egli il fratello della mamma.

Aldo Ulissi detto “Paparella” si dilettò di giocare a calcio fino a tarda età. Nel 1975, a 65 anni di età, fece parte della formazione di vecchie glorie della Sambenedettese che giocò contro la Nazionale Cantanti e Attori, nata da un’idea di Pier Paolo Pasolini, che ne era anche il capitano. Quello del 1975 era un settembre di impegni in Coppa Italia per la Sambenedettese, che proprio il giorno 14 si trovava in trasferta a Milano contro l’Inter. Motivo per il quale allo stadio “Ballarin” si poté organizzare l’incontro tra una rappresentativa di vecchie glorie della Samb e la Nazionale Artisti e Attori, della quale facevano parte oltre a Pasolini, personaggi più o meno noti dell’ambiente cinematografico, musicale, televisivo e radiofonico italiano, tra i quali Ninetto Davoli, Franco Citti, Franco Nero, Sergio Leonardi, Little Tony, Enzo Cerusico, Philippe Leroy e Gianni Nazzaro.