TERAMO – L’appello all’unità sulle questioni sanitarie teramane, pervenuto a mezzo stampa da parte di un insolitamente accomodante Sindaco D’Alberto, ci lascia qualche perplessità.
Se di “visione ampia” deve trattarsi, non vediamo come possano essere lasciate fuori dalla fase decisionale le istanze di migliaia di cittadini, comitati e movimenti che rivendicano il sacrosanto diritto di potersi esprimere sul tema con i mezzi che sono propri della democrazia partecipativa. Non una parola, difatti, viene spesa dal primo cittadino sulla raccolta firme che da mesi viene portata avanti, con obiettivo successo, da un Comitato nato ad hoc.
Se, come asserisce il Sindaco, l’ubicazione dell’Ospedale e delle altre strutture è ancora da decidere, perché il Consigliere di maggioranza e Presidente della Commissione Sanità Cipolletti si agita scompostamente sui social ogni qualvolta si ripropone il sito di Villa Mosca come una delle possibili location dei presìdi? Agitare a comando, come fa lui, lo spauracchio dell’”Ospedale a Mosciano”, argomento che solletica pericolosi campanilismi, non aiuta certamente ad alzare il livello del dibattito.
D’Alberto sollecita un confronto tecnico basato sugli studi di fattibilità, uno per ogni soluzione. Bene, giusto! Peccato che neanche troppo tempo fa, qualche Solone della ASL abbia sconfessato la ristrutturazione dell’attuale nosocomio a priori, basando evidentemente le proprie argomentazioni sul nulla. E meno male che il sito di Villa Mosca è rientrato di straforo tra i” possibili”, a seguito di un consiglio comunale invero piuttosto sofferto.

Ed ancora, ora si esulta per la soluzione di Cassa Depositi e prestiti, alternativa ai project financing privati. Eppure non ci sembra di rammentare da parte della maggioranza levate di scudi o barricate a fianco del Movimento 5 stelle e dei comitati contro l’iniziale intromissione dei privati quando, per il raggiungimento della fatidica somma di 220 milioni di euro, la finanza di progetto sembrava l’unica via praticabile.
Reputiamo quindi più che mai necessario un confronto tra i diversi attori della vicenda, ivi compresi i vertici regionali finora piuttosto criptici, nella forma del consiglio comunale o con altri mezzi. Auspichiamo però che il dibattito sia finalmente improntato alla massima trasparenza e e che i cittadini possano davvero essere informati su quanto si sta decidendo per la loro salute.

Pina Ciammariconi – M5S Teramo