Dopo l’assemblea di Roma nasce anche in Abruzzo il comitato “Fermare la guerra” promosso dalla APS “Società Civile” con l’adesione di varie sigle dell’associazionismo cattolico. Primo appuntamento pubblico  a Pescara Sabato 3 dicembre dalle ore 10,00 in piazza Salotto per invitare i cittadini a firmare il manifesto “Fermare la guerra” Quasi uno stereotipo divenuto di facile consumo e da sempre citato quale panacea di uno dei peggiori, e mortali, dissidi della società civile organizzata. Il più delle volte, però, il significato vero del proposito viene stemperato sino a perdere del tutto la vis dinamica dell’azione: quello di arrivare realmente a un cessate il fuoco, a una tregua e, quindi, all’agognata pace. Ovviamente, ci riferiamo alla guerra in atto tra Russia e Ucraina, sostenuta dall’Occidente in favore del popolo invaso e trasformata per il momento in un pericolosissimo e devastante videogioco che prefigura la Terza Guerra Mondiale. Peccato, però, che dal joystick impazzito delle diplomazie europee, impegnate solo a riempire i treni con vagonate di armamenti, esca fuori soltanto fuoco vero che uccide migliaia di persone, da una parte e dall’altra dei diversi fronti, proseguendo nella devastazione di un intero Paese. E incancrenendo gli animi dei contendenti in una sempre più vana esibizione muscolare, ignorando per giunta anche gli appelli del Papa. Altro che sanzioni: lì si continua a sparare, a bombardare e a morire. Con città e villaggi che si disintegrano sotto i missili, seppellendo la speranza di una soluzione ancor prima che i corpi di vittime innocenti. Il tutto, “probabilmente” per sostenere la politica estera americana e dimenticando che l’Europa, e l’Italia in particolare, rivestono un ruolo nevralgico nello scacchiere geografico, con le basi Nato sul nostro territorio, acque comprese. Oltre a una tradizione diplomatica di tutto rispetto (a parte quella attuale, con l’ondivago e assolutamente inadeguato ministro degli Esteri Luigi Di Maio).

L’ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato nominato Portavoce del Comitato nazionale “Fermare la Guerra” nell’àmbito dell’assemblea per la presentazione di un Manifesto contro la guerra in Ucraina. Vi hanno partecipato a Roma più di cinquecento persone . D’altro canto, da un attendibile sondaggio effettuato dall’Osservatorio Emg Different emerge che il 50% degli italiani intervistati sia contrario all’invio di armi alla resistenza ucraina e ritiene che il flusso verso Kiev debba essere interrotto. Dato e indicazioni perfettamente in linea con i promotori del cartello: il nostro Paese deve assumere una posizione nuova e operativa, sospendendo la fornitura di armamenti e negoziando con la Russia il superamento delle sanzioni. Alemanno è stato chiaro:Nessuno vuole abbandonare l’Ucraina al suo destino, ma proprio una posizione di “neutralità attiva” permetterà all’Italia di promuovere in modo credibile iniziative di pace che oggi sono follemente delegate solo alla Turchia di Erdogan. Vogliamo essere un pungolo per tutta la politica italiana che, anche in questa campagna elettorale, sta rimuovendo il problema di una guerra sbagliata e devastante per tutte le nazioni europee, Italia in primis”.