ROSETO DEGLI ABRUZZI – Tra le tante declinazioni contenute nel ridondante programma elettorale del sindaco Nugnes è presente anche quella di “Roseto città sicura“.

Proprio la sicurezza dei cittadini è stata indicata come uno degli obiettivi principali della coalizione a sostegno dell’attuale primo cittadino e, volgendo lo sguardo ai mesi passati, non sono mancati comunicati e foto per testimoniare incontri con autorità e vertici militari finalizzati ad intavolare un dialogo per garantire un più efficace presidio del territorio.

Tutto lasciava ben sperare che un cambio di passo in tal senso potesse compiersi visti gli annunci riguardanti il potenziamento della presenza delle forze dell’ordine nel nostro Comune così come la promessa dell’installazione di ulteriori telecamere in punti nevralgici per scongiurare atti di microcriminalità o, più semplicemente, il barbaro abbandono di rifiuti.

Il programma a firma Nugnes prevedeva persino la creazione di un apposito organismo, la “Consulta della sicurezza”, che oggi, a distanza di circa nove mesi dall’insediamento dell’amministrazione, non è mai stata costituita.

Parole al vento quelle del primo cittadino. Roseto non ha assistito ad alcun salto di qualità in tema di sicurezza e questo è dimostrato dai numerosi e reiterati furti che avvengono in abitazioni e attività sia del centro cittadino sia delle frazioni, da episodi che testimoniano il dilagare del disagio giovanile (disagio che il sindaco Nugnes e la sua giunta hanno ben pensato di risolvere posizionando in una via centrale due bagni chimici), da atti di vandalismo che si ripetono e che colpiscono tanto le opere pubbliche quanto beni mobili e immobili di proprietà privata.

Quella che si presenta è una situazione che necessita un intervento immediato e davanti alla quale l’immobilismo dell’amministrazione non è più tollerabile. Le promesse fatte devono trasformarsi in azioni concrete studiate appositamente per arginare il fenomeno della criminalità e gli episodi di inciviltà cui assistiamo.

È finito il tempo degli spot e della propaganda: ora è tempo di passare “all’azione”… quella con la a minuscola – Simone Aloisi