Caro Manfred, caro Ivo, cari amici di Memmingen, autorità presenti, nel porvi il saluto mio e della città di Teramo, che è anche la vostra città, consentitemi di esprimervi l’onore e la felicità di essere oggi qui, per la prima volta da Sindaco, con Voi a rappresentare la nostra comunità in un’ amicizia reciproca che ci unisce da ben 33 anni.
Proprio ieri ho compiuto il primo anno dalla proclamazione e sento di dirvi con tutto il cuore che il gemellaggio con Memmingen é tra le più belle eredità che ricevo dal passato e come tale avverto forte il dovere di custodirla tra le cose più preziose per consegnarla, insieme a voi, ancora più forte, ai nostri figli, al futuro delle nostre comunità. Per questo non risparmiero’ l’impegno sul nostro percorso insieme, in cui credo perché viene da lontano e andrà lontano.
Per un gemellaggio che sia generativo di fedeltà, solidarietà e amicizia, valori senza i quali non esisterebbe convivenza pacifica e civile. Un gemellaggio quindi che sia all’altezza della sfida che noi istituzioni fondanti non solo dei nostri paesi di appartenenza, ma dell’Unione europea tutta, ci troviamo a dover affrontare. Un gemellaggio non solo e non tanto tra istituzioni quindi ma tra le nostre popolazioni, che sappia contribuire nel nostro piccolo alla costruzione finalmente di una Europa dei sentimenti e non dei risentimenti. E infatti, nell’epoca in cui viviamo, in cui avanzano pericolosamente gli egoismi dei sovranismi nazionali, noi dobbiamo proiettare la forza del nostri gemellaggi oltre i nostri stessi confini e trasmettere il messaggio di voler rimuovere o abbattere tutte le barriere, non solo quelle fisiche o economiche, ma soprattutto quelle culturali, partendo dalla vicinanza dei cuori della nostra gente, cosi che i nostri figli possano sempre di più sentirsi cittadini europei.
Per questo sono felice che la mia prima partecipazione coincida proprio con il giorno della festa delle culture. Già, delle culture, non di una sola cultura europea. La festa dell’unità culturale del sentirsi europei nel rispetto del valore della diversità culturale di cui i nostri popoli sono virtuosi portatori. Oggi più che mai quindi i nostri gemellaggi rappresentano l’occasione per apprezzare fino in fondo il valore della diversità, quella diversità che avvicina invece di respingere.
Un gemellaggio generativo di entusiasmo e quindi di opportunità, sociali, economiche, commerciali, turistiche come abbiamo già dimostrato in questi lunghi anni grazie anche alle azioni delle forze di polizia della nostra città, che saluto e ringrazio, ricordando in particolare la meravigliosa vicinanza con fatti concreti che la polizia di Memmingen ha dimostrato nel periodo del terremoto che ha colpito la nostra comunità.
Dobbiamo credere nel completamento di un percorso di unificazione che metta al centro la persona e la sua dimensione umana e collettiva se vogliamo che i popoli lo sentano proprio e lo riconoscano come un’opportunità di sviluppo comune.
Oggi, con la festa delle culture e con la celebrazioni dei nostri gemellaggi stiamo gridando tutti insieme, nello spirito ambizioso dell’europa unita disegnata a Ventotene, il no all’indifferenza e all’egoismo tra i popoli, appartenenti tutti insieme ad una casa che aspira ad essere comune.
Stiamo dimostrando che i nostri popoli sono più avanti delle istituzioni da cui sono rappresentati e governati.
Grazie di cuore a tutti, viva Memmingen, viva Teramo, viva l’Europa, spazio destinato ai popoli uniti, finalmente, da amicizia, uguaglianza e solidarietà.